Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quello sguardo davvero libero

Fonte: L'Unione Sarda
28 gennaio 2015


I giovani e l'amore per la città

 

Maria Francesca Chiappe

 


T uvixeddu e il Poetto: i ragazzi individuano nella spiaggia e nella necropoli punica i luoghi più preziosi della città. E discutono sui progetti, su quel che è stato fatto e quel che resta da fare.
Il lavoro degli studenti delle scuole superiori è la prova evidente della consapevolezza diffusa sull'importanza dei luoghi-simbolo, da trattare con cura.
I giovani aspettano la trasformazione del lungomare per riappropriarsi, anzi, per meglio appropriarsi di un posto amatissimo, non a caso frequentato non solo durante la stagione balneare. E fin qui potrebbe apparire normale l'interesse dei giovanissimi. Ma c'è un passaggio, quello sulla «sabbia bianca e fine sostituita da un miscuglio di grigio», che svela un'attenzione per nulla scontata degli adolescenti sulla cronaca recente che farà parte della storia. Attenzione che è figlia dell'amore per la città. Altrimenti gli studenti non si soffermerebbero sul vandalismo che ha colpito il bastione di Saint Remy la notte di Capodanno e non affronterebbero la questione legata ai graffiti urbani, distinguendo tra writers e vandali, pasticci e street art. «L'arte è rispetto dei monumenti e tutela dei beni privati, senza distinzione»: è confortante leggere queste parole sapendo che sono state scritte da studenti di scuole che un domani vicinissimo esprimeranno la classe dirigente che governerà i centri urbani.
Ed è per questo che inorgoglisce e rincuora scoprire che gli adolescenti si preoccupano di Tuvixeddu, «un'area particolarmente suggestiva di valore storico e culturale elevatissimo per la presenza di tombe cartaginesi e romane fra le più grandi esistenti». Non solo: i ragazzi mostrano di conoscere il dibattito che si è sviluppato attorno alla necropoli punica, le polemiche sull'edificazione, le battaglie legali.
Insomma: conoscono la città in cui vivono e studiano, la guardano con occhio sì, benevolo, ma che non nasconde il brutto.
«Basta vagabondare per le viuzze degli antichi quartieri», scrivono gli studenti degli istituti cagliaritani senza troppi giri di parole, per vedere «i problemi che offuscano molte delle sue qualità». Ed è proprio il viaggio attraverso i rioni storici - Stampace, Villanova, Marina, Castello - ma anche il porto, Sant'Elia, Su Siccu, fino al parco di Molentargius «con gli emozionanti spettacoli che i fenicotteri regalano ai visitatori», l'esempio concreto di un giornalismo fresco ma sincero, figlio di uno sguardo appassionato e davvero libero.