Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«L'ex Marino va venduto o trasformato in albergo»

Fonte: L'Unione Sarda
28 gennaio 2015


POETTO. Il sindaco Zedda preme sulla Regione: l'ospedale è un rudere

 


Il rudere dell'ex ospedale Marino è di proprietà della Regione. Il sindaco del capoluogo non ha responsabilità dirette sullo sfregio che deturpa il lungomare cagliaritano. Massimo Zedda, però, non può assistere da spettatore passivo allo spettacolo indecente che va in scena al Poetto, spiaggia ufficiale di Expo 2015 (non è uno scherzo). «Il Comune sta investendo enormi risorse umane ed economiche sul lungomare», dice Zedda. «Il fatto di sapere che ci sia un'inerzia ci danneggia». Sembra che la Regione trascuri il problema. «Ne ho parlato col presidente della Regione Francesco Pigliaru: stiamo risentendo del ritardo di cinque anni causato dalla Giunta Cappellacci». Questo è il passato e ci sarà tempo per discutere. Ora è necessario accelerare i tempi. Cosa chiede a Pigliaru? «Il presidente della Regione deve prendere in mano la situazione. Subito. Secondo me - aggiunge Zedda - ci sono tre soluzioni, che devono coinvolgere i privati: vendita, realizzazione di un albergo o concessione». I tempi non saranno certo brevi. «Nel frattempo è fondamentale che l'area venga messa in sicurezza e bonificata».
Albergo, acquario, ostello del surf, casa di cure, centro di riabiliatzione. Per il momento l'ex ospedale Marino è un rudere sulla spiaggia del Poetto. E tale rimarrà per molti anni. Sino a che non crollerà piegato da salsedine e vento o sino a quando la Regione, proprietaria dell'edificio, non prenda seriamente in mano la vicenda. Intoppi nella modifica del Puc, pressioni politiche, conferenze di servizi, ripicche con il soprintendente, vincoli, ricorsi al Tar e sentenze del Consiglio di Stato. Il progetto di recupero di quella che un tempo era la Colonia Dux, voluto con determinazione dall'ex presidente della Regione Renato Soru, non ha mai avuto vita facile. Ora che tutti i timbri sembrano a posto, per la Prosperius (la società toscana che si è aggiudicata la concessione per 50 anni dell'immobile) c'è forse l'ostacolo più difficile da abbattere: l'accreditamento dei posti letto, drenati  a Olbia per nuovo San Raffaele. Senza il documento amministrativo - che secondo il consigliere regionale Francesco Agus non è stato mai richiesto - la Prosperius non può ottenere i finanziamenti per la ristrutturazione. Insomma, un pasticcio. È il centro di riabilitazione? «Una decisione presa dieci anni fa, quando i bisogni della città erano differenti», aggiunge Agus. «Pigliaru deve prendere decisioni che nel breve periodo sono impopolari, ma nel lungo termine daranno buoni frutti. La Regione non deve essere schiava di un privato: prima di tutto ci sono gli interessi della città».
Andrea Artizzu


La storia

Mussolini
visitò
il rustico

La struttura curvilinea nacque nel 1937 con il nome di colonia Dux, sul modello di altre colonie marine delle riviere italiane. Dal '47 fu convertito in ospedale fino al 1982 quando il grande corpo centrale fu definitivamente abbandonato. Continuarono a funzionare l'ex pronto soccorso e l'ex chirurgia. Da cinque anni l'intera zona è lasciata allo sbando in attesa di conoscere quale sarà il suo destino. L'edificio fu progettato nel '34 dall'architetto razionalista Ubaldo Badas. L'idea era quella di costruire, alla vigilia della seconda guerra Mondiale, un edificio per accogliere i figli dei lavoratori di alcune organizzazioni sindacali fasciste. La struttura è orizzontale, su due piani con planimetria curvilinea ed un corpo centrale più basso. Ha una copertura a terrazza sporgente e delle balconate lungo tutto il perimetro. Il piano terra in origine era sopraelevato rispetto alla spiaggia e raggiungibile soltanto attraverso le due scalinate laterali. La colonia non fu mai completata e anche durante la visita di Mussolini in città (nel '42) era un rustico.