Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico bocciato sul 2013

Fonte: L'Unione Sarda
28 gennaio 2015


Fondazione nel gruppo di coda con Torino, Genova e Venezia

 

I brutti voti del Mibact sono per la Crivellenti


 

Non la gestione Meli, ma quella Crivellenti: i dati su cui si basa la classifica del ministero per i Beni e le attività culturali che vede il Teatro lirico all'ultimo posto sono quelli del 2013. È in quell'anno che, per «validità e varietà del progetto», «impiego di direttori di indiscussa eccellenza artistica», «previsione di incentivi per studenti e lavoratori», la Fondazione cagliaritana si merita, secondo la direzione generale per lo spettacolo dal vivo del Mibact, la miseria di 7 punti. Un voto sideralmente distante da quello della prima della classe, La Scala di Milano, che guarda tutti dall'alto dei suoi 150 punti; ma anche da secondo e terzo, Teatro dell'Opera di Roma (136) e Teatro del Maggio fiorentino (108). Cagliari è nel gruppetto di coda, dietro il Regio di Torino (18), il Carlo Felice di Genova (15) e La Fenice di Venezia (10).
LEGGE BRAY La classifica è una novità introdotta dalla Legge Bray, e viene calcolata in base al bilancio consuntivo disponibile, cioè quello dell'anno precedente: in questo caso, la classifica 2014 si basa sui conti del 2013. Per gran parte di quell'anno, sulla poltrona da sovrintendente, in via Sant'Alenixedda, sedeva Marcella Crivellenti. La manager barese ottenne la carica il primo ottobre 2012 e la conservò per 13 mesi: l'8 novembre 2013 la sua nomina fu dichiarata illegittima dal Tar. E fino alla fine dell'anno gli spettacoli effettuati dal Teatro lirico furono quelli programmati da lei.
I FONDI In base a quella programmazione il Mibact ha assegnato i punti. In proporzione a questi, una volta tolto dal totale il 5 per cento di premialità da cui Cagliari ha avuto un milione 167 mila euro per aver raggiunto il pareggio di bilancio, è stato distribuito il 25 per cento del Fondo unico per lo spettacolo. Nelle casse del Teatro, complessivamente, sono arrivati 8,7 milioni di euro. Sarebbero dovuti essere 9,7 ma c'è stata (per Cagliari e Santa Cecilia) una decurtazione di un milione perché i conti si discostavano di oltre il 10 per cento da quelli dell'anno prima.
LA SELEZIONE In questi giorni il comitato d'indirizzo sta esaminando i curriculum inviati dai 32 candidati per scegliere il prossimo sovrintendente. Le ricadute della bocciatura ministeriale, se ce ne dovessero essere, non giocano quindi a sfavore di Mauro Meli, che tornò a ricoprire la carica soltanto il 27 gennaio 2014. Meli fa parte della rosa dei 32 e il suo è uno dei curriculum più pesanti: al suo attivo, oltre che la guida del Lirico dal 1996 al 2003, anni in cui sul podio finirono star come (uno per tutti) Carlos Kleiber, ci sono le direzioni di Ferrara Musica (su invito di Claudio Abbado), dell'auditorium Giovanni Agnelli di Torino, de La Scala di Milano e del Regio di Parma. In più, nel 2014, a Cagliari, ha raggiunto risultati notevoli: sugli abbonati, arrivati a 9.350 (cifra vicina al record di 11.000 della sua prima gestione), l'erosione della «montagna di debiti ereditata» (756 creditori reclamavano 7,6 milioni di euro, di cui ne sono stati rimborsati 3,7); sugli incassi di botteghino, arrivati intorno ai 2 milioni.
ZEDDA I brutti voti arrivati da Roma potrebbero, semmai, indebolire, la posizione del sindaco Massimo Zedda, presidente della Fondazione: fu lui, due anni e mezzo fa, a suggerire il nome di Marcella Crivellenti, e per quella nomina (così come per la revoca dell'incarico da consigliere d'amministrazione a Giorgio Baggiani) è stato rinviato a giudizio con l'accusa di abuso d'ufficio. Il sindaco ha apertamente criticato Meli negli ultimi dodici mesi e ha fatto chiaramente capire che non vedrebbe di buon occhio una sua conferma.
Marco Noce