Rassegna Stampa

web Cagliari Globalist

La Regione scrive il destino dell'ex ospedale Marino: rimarrà un rudere

Fonte: web Cagliari Globalist
27 gennaio 2015


Oibò! L'assessore regionale all'Urbanistica ed Enti locali, Cristiano Erriu si accorge che sull'affaire ex ospedale Marino la Prosperius può chiedere i danni alla Regione.
MARIO GOTTARDI

di Mario Gottardi

Oibò! L'assessore regionale all'Urbanistica ed Enti locali, Cristiano Erriu si accorge che sull'affaire ex ospedale Marino la Prosperius può chiedere i danni alla Regione. Una vagonata di danni. Milioni di euro che viale Trento utilizzerebbe volentieri per altro. Peccato che il rischio fosse stato segnalato già da tempo. Comunque, meglio tardi che mai. La vera questione, politica, è che la Regione è chiusa in un vicolo cieco e non sa che pesci pigliare. Il tutto con una conseguenza, molto grave: l'ex Marino rimarrà ancora per molto tempo un rudere.

Il risveglio della Regione

E' questo ciò che emerge leggendo la pagina firmata da Lorenzo Piras oggi su l'Unione Sarda, che fa da apertura della cronaca di Cagliari. Dopo la revoca del bando vinto dalla società Prosperius, Erriu non nasconde le difficoltà e ammette che sì, «i privati potranno chiedere i danni». Ma non dice che la situazione si è ingarbugliata proprio per la revoca del bando. Necessaria perché la Regione non poteva accreditare nuovi posti letto in convenzione con il servizio sanitario regionale a un privato. Tutto qua. Il punto, secondo l'esponente della giunta Pigliaru, è che il progetto della Prosperius, «è stato presentato dando per scontato che l'accreditamento sarebbe stato concesso ed è questo il motivo che rende impossibile la stipula del contratto». Ma questo accreditamento non è possibile. Meglio, è possibile ma solo se si è emiri. Almeno a quanto dice il patron della società vincitrice Mario Bigazzi.

Il vicolo cieco

Ma allora, si chiede il deputato di Scelta civica Pierpaolo Vargiu (già Riformatori, già sostenitore della giunta di centrodestra di Cappellacci), «perché non è stato annullato?». Semplice, risponde Erriu, «presto riconvocheremo tutti gli enti che hanno preso parte alla conferenza di servizi». Conferenza di servizi? Ovvero quella pratica che raramente ha prodotto risultati ma che invece è sempre riuscita ad allungare i tempi delle decisioni? Sì, proprio quella. Ma c'è di peggio: «Il problema in questo caso non è di scelte politiche, ma parliamo di una pratica amministrativa molto lunga», confessa Erriu.

Tradotto dal politichese: non siamo in condizioni di scegliere, anche perché rischiamo di fare danni. Dunque lasciamo tutto come sta e speriamo che la Prosperius accetti di cambiare progetto. Unico modo per far vivere tutti felici e contenti. Intanto la Prosperius dopo aver più volte chiesto un incontro a Pigliaru ed Erriu, si riserva azioni legali e la richiesta danni (ingenti). E un esposto lo minaccia pure Paolo Casu, consigliere comunale del gruppo misto a Cagliari.

L'ex Marino rischia l'oblio

Ricapitoliamo: la Regione teme un rimborso milionario e per questo blocca tutto ma tende la mano alla Properius. Per farlo prende tempo e allora via alla nuova conferenza di servizi e mettiamo tutto in mano ai burocrati, «perché il problema non è politico». Tradotto: tempi geologici. Peccato però che a rimetterci sarà l'ex Marino, che starà così ancora per un po' di anni (sperando che non cada prima).