Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Lirico peggiore d'Italia

Fonte: L'Unione Sarda
27 gennaio 2015


Pagelle impietose sull'attività nel 2014. Oggi (forse) l'elenco dei candidati

 

Bocciatura dal Ministero: solo 7 punti, alla Scala 150

Spiacenti, niente nomi: la pubblicazione dell'elenco dei partecipanti alla selezione per diventare sovrintendente del Teatro lirico di Cagliari, annunciata per ieri, avverrà (forse) oggi. Nel frattempo, l'ente si becca un pessimo voto dal ministero per i Beni e le attività culturali: con 7 punti, quella di Cagliari è stata valutata la peggiore delle quattordici fondazioni italiane nel corso del 2014. Per capirci, la migliore, la Scala di Milano, ha avuto 150 punti. Seguono il Teatro dell'Opera di Roma, con 136, e il Maggio Musicale Fiorentino, con 108. Poco sopra Cagliari, al penultimo posto, c'è La Fenice di Venezia, a quota 10. I voti, resi noti lo scorso fine settimana, tengono conto di questi criteri: validità e varietà del progetto, impiego di direttori di indiscussa eccellenza artistica, previsione di incentivi per studenti e lavoratori. Quel che è peggio: le pagelle non sono fini a se stesse, dato che i 187 milioni, per il 25 per cento, saranno erogati proprio in funzione di questa classifica della qualità.
LA CORSA DI MELI Per il sovrintendente uscente Mauro Meli, tornato ai vertici dell'ente un anno fa, dieci dopo il primo brusco addio e dopo aver guidato proprio La Scala di Milano e il Teatro Regio di Parma, la bocciatura ministeriale potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo verso la nomina. Il manager cagliaritano è fra le oltre trenta persone che hanno presentato domanda e curriculum per il posto da sovrintendente.
La sua riconferma, caldeggiata dalla maggior parte delle sigle sindacali rappresentate in teatro e dai principali partiti di centrosinistra e centrodestra, Pd e Pdl, ha i suoi punti di forza nel recupero degli abbonati (tornati sopra i 9.000 dopo anni desolanti) e delle entrate da botteghino, nel numero di rappresentazioni effettuate durante l'anno e nel ritorno mediatico avuto dalla rappresentazione della Turandot con l'utilizzo dei Google glass: risultati, a giudicare dalla classifica, non molto apprezzati in sede ministeriale. Tra i punti di debolezza, i conti: il nuovo comitato d'indirizzo ha sforbiciato di sei milioni (da 25 a 19) il budget ipotizzato da Meli per il 2015 perché, secondo il presidente-sindaco di Sel Massimo Zedda, non c'era una sicura copertura finanziaria.
RAPPORTI DI FORZA Meli ha nel comitato d'indirizzo (l'organismo che il 22 dicembre scorso ha sostituito il consiglio d'amministrazione) un fiero avversario, ovvero Zedda, e un entusiasta sostenitore, ovvero il neo-nominato Tore Cherchi, ex sindaco di Carbonia ed ex presidente della Provincia del Sulcis Iglesiente, esponente di rilievo del Pd regionale, espresso dal Ministero dopo le polemiche dimissioni del costituzionalista Pietro Ciarlo, e firmatario, due mesi fa, di un documento a favore della riconferma. Degli altri tre componenti, il magistrato in pensione Mario Marchetti, scelto dal Comune, è vicino a Zedda, mentre Francesco Boggio della Fondazione Banco di Sardegna, designato da Antonello Cabras, è ritenuto espressione del Pd, partito che (per bocca del sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu) ha apertamente sostenuto la conferma di Meli. Ago della bilancia sarà l'ex funzionario regionale Alessio Loi, nominato dalla Regione, e in passato direttore amministrativo del Lirico, di cui conosce bene i meccanismi.
Indiscrezioni, per il momento, zero. Il comitato d'indirizzo, nella sede della Fondazione, continua l'esame degli oltre trenta curriculum spediti dai candidati. Ma non si escludono nomine a sorpresa, dato che, come si legge sull'avviso pubblicato sul sito internet dell'ente, il comitato d'indirizzo «potrà individuare e nominare il sovrintendente anche al di fuori» dei curriculum presentati.
TEMPI La scelta del successore di Mauro Meli, secondo le notizie filtrate nel fine settimana, dovrebbe concretizzarsi tra venerdì e sabato prossimi, proprio come quella del presidente della Repubblica: e il riserbo sui (veri) nomi in lizza per la massima poltrona di via Sant'Alenixedda, così come per quella del Quirinale, è massimo.
Marco Noce