Rassegna Stampa

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Caos parcheggiatori, i musulmani:"Non fomentate odio con l'ignoranza"

Fonte: web Castedduonline.it
22 gennaio 2015

 


Intervista a Omar Zaher, portavoce della comunità musulmana a Cagliari: "Basta con l’intolleranza e col razzismo. Condanniamo decisamente gli ultimi episodi e chi ha sbagliato deve pagare. Ma occorre equilibrio"


Autore: Maurizio Bistrusso il 22/01/2015 02:32

 

 

 


Sono giorni difficili per la comunità musulmana. Gli ultimi gravi episodi di cronaca che hanno visto protagonisti i venditori extracomunitari e i parcheggiatori abusivi stanno minando i rapporti tra i cittadini e le varie etnie che abitano e vivono a Cagliari e nell’area vasta. Una situazione che rischia di precipitare e che potrebbe favorire la reazione di chi è intollerante e cavalca le idee razziste in uno scenario nazionale e internazionale che sembra incoraggiare azioni violente e vendicative. Omar Zaher è il portavoce della comunità musulmana, vive in Italia da trentatre anni ed è consigliere comunale a Selargius.

Il rapporto tra i venditori e i parcheggiatori abusivi e la cittadinanza ha raggiunto il livello di guardia. Sono ormai numerosi gli episodi che vedono protagonisti in negativo i giovani extracomunitari che risultano aggressivi e spesso autori di azioni sconsiderate. Quali sono le cause di questo cambiamento?

Sono singoli episodi che non rappresentano la maggioranza e che noi condanniamo decisamente. Stiamo vivendo un brutto momento e stanno emergendo situazioni di intolleranza. Assistiamo ad una vera e propria psicosi contro i musulmani e il diverso. In queste situazioni emergono solo gli aspetti negativi di una comunità che si è integrata da anni  in Sardegna e che convive e condivide le regole nel rispetto delle leggi.

Come intendete combattere questo fenomeno?

Viviamo un momento delicato che rischia di compromettere l’ottimo rapporto che si è creato con i sardi e la Sardegna. La gente ci ha accolto bene e ha favorito la nostra integrazione. Nelle prossime ore ci riuniremo e ne parleremo con i presidenti delle comunità. E’necessario uscire da questa situazione e trovare le soluzioni per educare i nostri giovani a rispettare le regole e mantenere un comportamento consono alle leggi della città che ci ospita. Molti di noi sono ormai italiani e vivono in città da molti anni.  Raccomandiamo a tutti di non cedere  alle provocazioni e di non reagire agli insulti o alle situazioni di razzismo che comunque viviamo quotidianamente. Se qualcuno ha sbagliato ne dovrà rispondere e pagherà per questo.

I cagliaritani sono vicini alla vostra gente o in questi giorni sono aumentati gli episodi di intolleranza? Qual è il vostro rapporto con le istituzioni?

La popolazione cagliaritana è molto civile e non ci sono mai state situazioni particolari. In questo periodo si rischia di fomentare l’odio per l’ignoranza di chi approfitta di situazioni che hanno visto emergere episodi isolati dei singoli e che certamente non rappresentano il nostro modo di vivere. Questo clima di intolleranza e la paura del diverso favorisce le teste calde e fa emergere solo gli aspetti negativi della nostra comunità. Dobbiamo superare questo momento. Invito tutti al rispetto delle regole di convivenza e delle leggi. Dobbiamo tornare a sorridere, non cadere nelle provocazioni e stare tranquilli.