Rassegna Stampa

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Lirico, sindacati all’attacco: “Pressioni della Barracciu. Rischio commissariamento”

Fonte: web cagliaripad.it
19 gennaio 2015

 

Il rappresentante del Comitato di indirizzo Boggio ha chiesto il rinvio della seduta anche «in risposta all'esplicita richiesta in tal senso del Sottosegretario»
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Francesca Barracciu

Guerra al Lirico. Un nuovo capitolo. I sindacati all’attacco: nel mirino il sottosegretario ai Beni culturali Francesca Barracciu, "la cui lecita predilezione per Meli è documentata", secondo Massimiliano Cecalotti e Annalisa Pittiu, rappresentanti Usb e Fistel Cisl del Teatro di via Sant’Alenixedda, che avrebbe esercitato pressioni sul Comitato di indirizzo. E' di ieri la nota scritta di pugno da Francesco Boggio, membro dello stesso comitato, chiede il rinvio della seduta del comitato di indirizzo, anche «in risposta all'esplicita richiesta in tal senso del Sottosegretario». Un rinvio quindi chiesto dal sottogretario del Ministero dei Beni Culturali. Una decisione che, per i sindacati, fa a pugni con quanto invece ha messo nero su bianco appena qualche giorno prima il direttore genrale dello stesso ministero, che, in una nota spedita al sindaco e presidente della Fondazione Massimo Zedda, metteva fretta al comitato di indirizzo per la nomina del nuovo Sovrintendente.

La cronaca Una nota ufficiale del Ministero del 14 gennaio, a firma del direttore generale Salvatore Nastasi, fa a definitiva chiarezza sulla fine del mandato del Sovrintendente Meli, ormai già scaduto dal 22 dicembre 2014. La nota del Ministero sollecita inoltre il Consiglio di Indirizzo a procedere in tempi rapidi alla nomina del nuovo Sovrintendente. Il mancato, tempestivo, rispetto di tale adempimento comporterebbe da parte del Ministero vigilante l'applicazione dell'articolo 21 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, ovvero il commissariamento del Teatro.

Per effetto di tale clima, giovedì 15 gennaio si dimette improvvisamente il rappresentante del Ministero Pietro Ciarlo, che in un'intervista rilasciata all'Unione Sarda denuncia «una situazione di incertezza insostenibile», «una situazione complessiva di conti che va capita, chiarita, affrontata», ma soprattutto pressioni forti e insostenibili.

E ieri mattina, giorno in cui è fissata una riunione del Consiglio di indirizzo, il rappresentante del socio privato Fondazione Banco di Sardegna Francesco Boggio invia una lettera in cui dichiara che non prenderà parte alla riunione perché ritiene più opportuno sospendere i lavori fino all'insediamento del nuovo consigliere di nomina ministeriale, anche «in risposta all'esplicita richiesta in tal senso del Sottosegretario Francesca Barracciu».

“Le “indicazioni” del Sottosegretario Barracciu”, scrivono i sindacati, “la cui lecita predilezione per Mauro Meli è documentata da varie dichiarazioni pubbliche rilasciate in questi mesi, spingono di fatto il consigliere Boggio in direzione contraria alle prescrizioni ufficiali del Ministero che, come sopra riportato, sollecita ad agire in fretta, minacciando il commissariamento. A questo punto”, concludono i sindacati, “anche le dimissioni improvvise del prof. Ciarlo assumono connotazioni inquietanti”.

Il nuovo Statuto della Fondazione (art. 9.13) stabilisce che «I componenti del Consiglio di Indirizzo esercitano in piena autonomia le funzioni che ad essi competono e rispondono solo nei confronti della Fondazione dell’esercizio delle medesime. Essi non rappresentano i soggetti pubblici o privati che li hanno designati o nominati, né ad essi rispondono».

“ Com'è dunque possibile”, chiedono ancora Pittiu e Cecalotta, “che un politico, fosse anche un Sottosegretario, si permetta di esercitare sui componenti del Consiglio di Indirizzo delle pressioni che sono contrarie alle più elementari norme di correttezza, e in aperto contrasto con il dettato dello Statuto? A chi interessa rallentare o impedire il normale svolgimento dei lavori del nuovo Consiglio di Indirizzo? Qualcuno vuole davvero che questo teatro venga commissariato, come minaccia di fare il Ministero se non si procede con sollecitudine a tutti gli adempimenti necessari? Chi vuole questo commissariamento?

Di certo il commissariamento non lo vogliono neppure i Lavoratori”, concludono. che chiedono da sempre trasparenza e sostenibilità economica per il futuro del loro Teatro, del loro pubblico e delle loro famiglie.