Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una banca dati centrale al posto degli elenchi comunali Partono le procedure per l'Anagrafe nazional

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2015

 

ROMA Scatta il conto alla rovescia per la realizzazione dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente, un'unica banca dati che sostituirà le oltre 8 mila esistenti, visto che oggi ogni comune italiano ha la propria. A dettare i tempi per il completamento dell'operazione è il regolamento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale datata 8 gennaio.
Già l'Agenda per la semplificazione, approvata a dicembre, stabiliva per la messa a regime del nuovo sistema una scadenza precisa: dicembre 2015. Ora il decreto appena uscito delinea in modo più dettagliato «il piano per il graduale subentro»: dopo una fase preliminare viene tracciata un road-map di 32 settimane. Si parte con i comuni più piccoli (sotto i 100 mila abitanti) per finire con le città metropolitane. Ma non si tratta solo di centralizzare le informazioni sulla popolazione, con i classici riferimenti anagrafici: nome, cognome, codice fiscale, sesso, stato civile, data e luogo di nascita.
Nell'Anagrafe nazionale sarà inserito anche il «domicilio digitale», ovvero l'indirizzo di posta elettronica certificata che il cittadino può anche scegliere come canale esclusivo di comunicazione con la Pubblica amministrazione.
D'altra parte dietro il progetto c'è l'intenzione di semplificare la macchina pubblica e di conseguenza la vita dei cittadini, razionalizzando e innovando i processi, attraverso le nuove tecnologie. Non è però la prima volta che si sente parlare di Anagrafe nazionale, si tratta infatti di un progetto lanciato a fine 2012 e ripreso, da ultimo, dal governo Renzi, con il ministro, Marianna Madia, che lo ha definito, insieme al Pin unico, «lo strumento portante dell'Agenda per la semplificazione».
Agenda che descrive così il nuovo sistema: «Un'unica anagrafe che sostituisce le oltre 8.100 attualmente esistenti, consente di eliminare gli adempimenti a carico dei cittadini in caso di variazione dei dati anagrafici e di stato civile, con riduzione dei tempi e dei costi per gli utenti e risparmi di risorse per le amministrazioni». Infatti, si legge sul sito della Funzione Pubblica, «le operazioni di aggiornamento degli archivi comunali avverranno automaticamente e saranno rese disponibili a tutte le amministrazioni».