Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Patrimonio inestimabile

Fonte: L'Unione Sarda
8 gennaio 2015


Commento

 

M. F. Chiappe

L a storia personale di ogni detenuto, la storia di una regione, la storia di un'epoca lunga 159 anni: gli archivi cartacei conservati nei sotterranei dell'ex carcere di Buoncammino custodiscono documenti preziosissimi. Attraverso quelle carte si possono ricostruire usi e costumi di epoche diverse, studiare il passaggio dalla monarchia alla repubblica, trovare tracce di errori giudiziari, valutare comportamenti di guardie e ladri, poveracci e potenti, assassini e innocenti, uomini in armi e donne perdute.
Quelle carte raccontano il cambiamento della società attraverso i fatti considerati reato e le relative punizioni: basti pensare al periodo in cui gli adulteri venivano arrestati e le donne incarcerate per aver ucciso “il figlio della colpa”. Quei documenti testimoniano l'evoluzione dei delitti e delle pene: basti ricordare le celle di punizione, i letti di contenzione, le stanze imbottite. Quei faldoni sottolineano il progresso: basti pensare alle richieste di penna, carta e calamaio dei tempi di Lussu e quelle di accesso a internet dei tempi attuali.
Ecco perché neppure uno di quei fogli ingialliti può rimanere nei sotterranei di un edificio che non è più carcere, ecco perché il pur importante lavoro di due detenuti non è sufficiente: ora deve scendere in campo una squadra di archivisti professionisti per salvare quei documenti. E, se è vero che quei faldoni appartengono al carcere, è anche vero che sono un patrimonio di valore inestimabile per la società, la cultura, la storia. Le Istituzioni devono trovare un'intesa e tutte insieme creare un archivio a disposizione di studiosi e ricercatori.