Rassegna Stampa

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Dopo 20 anni addio ponteggi: “palazzo Caide” ospiterà uffici comunali

Fonte: web cagliaripad.it
7 gennaio 2015

 

 

Ennio Neri,
e.neri@cagliaripad.it


 

 

Vent’anni di ponteggi, crolli e occupazioni abusive. Ma presto l’edificio di piazza del Carmine, noto “palazzo Caide” dalla storica cartoleria del piano terra e ribattezzato palazzo Pizzorno-Binaghi (gli ingegneri che lo progettarono negli anni ’20 del secolo scorso), rinascerà per dare spazio a uffici comunali in pieno centro e pochi passi da palazzo Bacaredda. E soprattutto dopo l’avvio dei lavori nel palazzo dell’ex cartoleria Dessì e l’ok al recupero del “Castello sorcesco” di via Maddalena, un altro immobile del centro si libera dopo decenni di tubi innocenti e degrado.

Il palazzo. L’edificio è costituito da sei unità immobiliari di cui quattro erano destinate a uffici e una a residenza, tutte con accesso dalla via Sassari n° 42. Il piano terra, composto di sette vani è utilizzato da un'unica attività commerciale, una cartoleria, con vetrine e ingresso sia su piazza del Carmine che in via Sassari. L’accesso sull’ampio atrio d’ingresso del palazzo avviene da via Sassari al numero civico 42. Da questo spazio rettangolare, in fondo, frontalmente si apre l’unica scala presente nell’edificio, collegata da un pianerottolo sopraelevato da sei gradini, su cui si apre una porta che collega il piano terra al vano scale. La scala, a U, porta agli ingressi delle singole unità immobiliari.Alla destra dell’atrio tramite tre gradini, si può raggiungere il piano seminterrato che ha una superficie di circa mq 50, a suo tempo utilizzato come centrale termica. Sai sale poi verso il primo e il secondo piano dell’edificio.

La storia. L’edificio fondato alla fine dell’800 dal commerciante Efisio Cocco, fu successivamente (1925) acquisito dalla Cassa Nazionale d’Assicurazione per gli infortuni sul lavoro (poi Inail). Ospitò negli anni ’60 anche gli uffici del Consiglio regionale. Seguì un periodo di abbandono e di occupazioni abusive che andarono avanti anche dopo la cessione dell’edificio nei primi anni ’90 al Comune di Cagliari.

Infiltrazioni e crolli. Attualmente l'edificio versa in totale stato di abbandono e degrado, sia all’interno che all’esterno, per la mancata manutenzione e per la vetustà dell’immobile, eccetto locali al piano terra, attualmente occupati da una cartoleria.

Una parte della copertura è crollata, mentre la restante è in pessime condizioni statiche, a causa delle consistenti infiltrazioni. I ferri d’armatura delle parti in calcestruzzo armato sono ormai corrosi e i controsoffitti in prevalenza crollati. La scala è puntellata con tubi innocenti, e i prospetti sono racchiusi da un ponteggio e da una pensilina parasassi, per proteggere i passanti dalla caduta dall’alto di eventuali parti di balconi, cornici e intonaco, questo perché, a causa  del rigonfiamento dei ferri d’armatura,  spesso si distaccano con grande pericolo.

Inoltre esternamente sono evidenti tracce di lesioni, distacchi e infiltrazioni d’acqua che hanno causato degrado diffuso sia sulla facciata di via Sassari che su quella di piazza del Carmine. I piani maggiormente degradati sono il primo e il secondo e, soprattutto la copertura. Tali gravi condizioni statiche del tetto, potrebbero far prevedere un improvviso crollo del secondo piano, e a sua volta crollerebbe il primo a causa del sovraccarico dovuto alle macerie provocate dal cedimento del secondo piano.

Il restauro complessivo di questo edificio comporta un impegno finanziario per l'amministrazione di circa 2,5 milioni di euro.  Il palazzo, (superficie utile di circa mille e 200 mq) garantirà la dislocazione di circa 38 postazioni di lavoro che, come si rileva agevolmente, comporta una dotazione di spazio lorda di almeno 30 mq/postazione.

L’ingresso sulla via Sassari diventerà un ingresso di servizio per gli addetti al lavoro, mentre il vasto atrio potrà ospitare alcuni reperti storici legati al Palazzo. L'ingresso sulla piazza del Carmine sarà invece fruibile dagli utenti esterni,  sarà il vero e proprio ingresso del Municipio: si apre sulla hall di accoglienza, da un lato è prevista una sala d'attesa e frontalmente una reception destinata ad indirizzare gli utenti verso gli uffici operativi.

La reception sarà sovrastata da un cavedio in cristallo e acciaio con funzione di “pozzo luce” e camino naturale per il ricambio d'aria. Il pozzo luce diffonderà la sua luce su un giardino zen, di 16 mq, racchiuso da cordoli. Gli uffici si troveranno al piano ammezzato, al primo e al secondo. Mentre lo spazio dotato di terrazza potrà essere utilizzato come luogo di ritrovo e punto di riunione.

Zedda. “Dopo decenni di impalcature, ecco come sarà palazzo Pizzorno-Binaghi in piazza del Carmine”, ha scritto qualche giorno fa nella propria pagina face book il sindaco Zedda, annunciando il vie libera della giunta al progetto.