Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti: anno nuovo tariffe vecchie

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2015


Il piano del Tecnocasic, se accolto dalla Regione, potrebbe far diminuire le bollette in città

 

Costi 2014 confermati per la frazione solida, ridotti per l'umido

 


Il documento è degli ultimi giorni dell'anno, dopo il consuntivo economico del 2014 e un incontro negli uffici della Regione. Fatte le premesse della situazione complessiva, l'amministratore unico della Tecnocasic, Oscar Serci, tira le somme e spiega che, «valutata la grave crisi finanziaria che interessa il Paese e in particolare la Sardegna, con sempre più gravi ricadute sui cittadini», la società che smaltisce la spazzatura prodotta da Cagliari e da altri ventinove Comuni dell'area vasta, quelli della provincia del Medio Campidano e i rifiuti solidi urbani della provincia di Carbonia Iglesias, per il 2015 ha deciso, «pur con notevoli sacrifici», di «confermare la stessa tariffa applicata nel 2014». Quindi, Iva esclusa, «164,18 euro» per ogni tonnellata di rifiuti solidi urbani conferita nell'impianto di Macchiareddu. Per il compost (l'umido) la cifra sarà invece più bassa: 113 euro a tonnellata, somma «inferiore di 9,36 euro» rispetto al passato.
A CAGLIARI La «proposta», perché di questo si tratta, è all'attenzione del Cacip, proprietaria del 100 per cento della azioni della Tecnocasic, e dell'amministrazione regionale, che deve decidere se approvarla definitivamente. Un passo atteso dal Comune di Cagliari, il cui presidente della commissione servizi tecnologici Fabrizio Marcello lo scorso 29 dicembre aveva detto, commentando il problema dei costi di smaltimento, che «se la Regione li blocca si riesce ad abbassare la bolletta del 30-40 per cento». Il capoluogo nel 2012 per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e organici aveva pagato 11 milioni 800 mila euro, mentre nel 2014 aveva versato «170 euro a tonnellata per la frazione secca e 125 euro a tonnellata per umido» superando, con altri costi, «i 13 milioni».
TECNOCASIC Proprio in quelle ore la società valutava il nuovo piano tariffario, calcolato prendendo in considerazione diversi parametri sulla base dell'atto di indirizzo della Regione e di alcune difficoltà. Prima tra tutte: il Cacip da anni non ha una propria discarica di servizio e la Tecnocasic è costretta a utilizzare gli impianti della “Ecoserdiana” e della “Villaservice spa” pagando «121,84 euro a tonnellata» per il conferimento più altri «15 a tonnellata per il trasporto». Spese che, nell'anno appena trascorso, hanno toccato quota 7,8 milioni (4,3 per i servizi della Villaservice e 3,5 per quelli della Ecoserdiana). Poi c'è ha la necessità di pagare metà della spesa necessaria alla realizzazione «della seconda linea di trattamento», tenuto conto che la Regione versa il restante 50 per cento (mentre agli altri Comuni che si dotano di impianti di incenerimento concede una copertura totale dei costi). Infine c'è l'obbligo di riconoscere a Capoterra «la quota di contributo ambientale» dovuta alla presenza dell'impianto nel suo territorio, e infatti l'amministrazione cittadina versa 65,67 euro a tonnellata: 95 euro meno degli altri.
LA RIDUZIONE Le minori tariffe sulla frazione umida sono state calcolate in base alle quantità «derivate dalla raccolta differenziata del 2014», pari a «43 mila tonnellate esclusi i Comuni fuoriusciti», e alle quali si aggiunge una seconda valutazione: l'inceneritore di Macchiareddu si occuperà «a titolo gratuito di tutti gli scarti del processo» e gratis sarà anche «l'intero fabbisogno elettrico di impianto». Inoltre si pensa di vendere il compost per stoccarne il meno possibile.
I COMUNI Quanto queste scelte influiranno sulle tasche dei cittadini dipenderà dalle amministrazioni comunali. Cagliari però è in ritardo con la raccolta differenziata e paga le penali: il prossimo obiettivo, aveva spiegato Marcello, è «portare la metà delle 70 mila tonnellate di rifiuti da smaltire» per risparmiare «quasi 6 milioni di euro»; col porta a porta eliminare l'arrivo dei rifiuti dai centri vicini per «2,5 milioni» di minori costi; infine «vendere il compost». Intanto la Tecnocasic conclude il documento spiegando di aver «operato perseguendo il solo equilibrio del conto economico, senza fine di lucro» e di aver chiuso in pari il bilancio. Per il nuovo anno, la stima sui conferimenti nell'impianto di incenerimento è di «130 mila tonnellate» da Cagliari e area vasta, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente.
Andrea Manunza