Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Neanche la stagione dei saldi dà nuova linfa al commercio

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2015


Pochi gli affari per i negozianti di via Garibaldi, via Dante e via Manno

 


Vietato gioire, neppure i saldi sembrano regalare ai commercianti cagliaritani un po' di serenità. Se le feste di Natale non hanno regalato buoni affari, insomma, anche questi primi giorni di sconti istituzionalizzati non stanno (salvo, naturalmente, le eccezioni) regalando guadagni soddisfacenti. E le previsioni? Secondo Confcommercio i dati sono tutt'altro che confortanti. Si ipotizzano perdite ancora maggiori.
LE ASSOCIAZIONI «Negli ultimi cinque anni e durante il periodo dei saldi - ricorda il presidente provinciale dell'associazione, Alberto Bertolotti - le perdite hanno raggiunto il venti per cento. Ebbene, dovremo aggiungere, a questi dati sconfortanti, altri due punti». Una catastrofe economica, insomma. «Che potrà essere risolta o comunque presa di petto con uno sforzo comune, da un'unità di crisi che coinvolga organizzazioni di categoria, amministrazione municipale, Camera di commercio, Regione e le altre istituzioni. La politica dei saldi così come è concepita finora non ha più senso».
IN VIA DANTE Tra i negozianti di via Dante il clima che si respira non è dei migliori. All'Imperial (due passi dall'Oviesse), raccontano di «affari a singhiozzo». E avvertono: «I saldi non sono più, comunque, quelli di un tempo, le opportunità per far fronte alla crisi e far recuperare le perdite». Così Silvia Arrais, titolare di un negozio specializzato in pigiami: «Anche il Natale non funziona più come accadeva in passato, come negli altri anni. Spesso i clienti tirano dritti». Per Vanessa Pilia, «si sta lavorando a giorni alterni. Qualche problema lo crea la difficoltà di trovare subito un parcheggio, anche se poi i mancati guadagni hanno ben altre ragioni».
VIA GARIBALDI Spiega Maura Ibba, titolare del Primigi Store di via Garibaldi: «Il primo giorno dei saldi c'è stato un buon movimento che è poi andato scemando. I clienti passano, verificano se gli sconti partono almeno dal quaranta per cento e solo allora decidono di entrare. Se lo sconto inferiore vanno oltre». Si dichiara, invece, «ottimista» Stefano Carta, dell'omonimo negozio d'abbigliamento: «Non ci possiamo lamentare, se hai merce di qualità vai avanti, se no...È chiaro che confidiamo nel rilancio di via Garibaldi, quando questa strada sarà completamente restaurata e trasformata in isola pedonale. Che poi vuole anche dire diversificazione dell'offerta, qualità dei servizi». Una speranza per il futuro. Anche se tra breve la strada che fu paradiso cagliaritano dello shopping ospiterà il secondo lotto dei lavori per la messa in posa dei nuovi sottoservizi.
Andrea Piras


Le associazioni

«Nuove strategie
per salvare
il centro»

L'unità di crisi, un confronto col prefetto, l'elaborazione di una strategia che raduni addetti ai lavori e istituzioni: «Un progetto di rilancio concepito con chi partecipa al sistema-città», dice Alberto Bertolotti, presidente provinciale di Confocommercio. «La strategia sui saldi è un modello trito e ritrito che va rivisto in chiave turistica, Cagliari ha le potenzialità per richiamare visitatori anche nel periodo natalizio: ha clima favorevole, manca il senso d'accoglienza. Da qui bisognerà ripartire per salvare anche il commercio».
La ricetta di Confesercenti? Affrontare il problema dei grandi centri commerciali e ridare centralità alla città, al suo centro storico. Così il presidente Roberto Bolognese. «Sabato, primo giorno dei saldi, c'è stato un grande afflusso in via Manno e via Garibaldi che si è poi ridotto drasticamente. Certo, la politica sui saldi andrà rivista, ma bisognerà anche intervenire sui grandi centri commerciali. Come sperare di competere se raccolgono, anche la domenica, i clienti? Vanno chiusi la domenica per riportare le gente in città». (a. pi.)