Rassegna Stampa

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Vandali al bastione, ambientalisti e destra vogliono telecamere e guardie. Dal Pd: "Monumento chiuso

Fonte: web SardegnaOggi.it
5 gennaio 2015


 

 

Dopo l'episodio di vandalismo a Capodanno nella terrazza-simbolo della città, si interroga il mondo della politica. Sel contro 'lo Stato di polizia, sì al senso civico", il Pd ipotizza "la chiusura notturna del monumento". Forza Italia e FdI decisi: "Vigilanza e telecamere, colpevoli da punire". GRiG e Amici della Terra contro la vicesindaco: "Girerà col libro Cuore da donare ai teppisti".


 

 
CAGLIARI – Sull’ennesimo sfregio al bastione di Saint Remy – vandalizzato la notte di Capodanno, come documentato da SardegnaOggi – adesso abbondano parole, suggerimenti e prese di posizione da parte del mondo della politica e delle realtà di tutela dell’ambiente. La posizione della vicesindaco Luisa Anna Marras è cristallina: “No alle telecamere, sì al senso civico”. Se sull’importanza di ‘educare’ i cittadini la condivisione appare bipartisan, la sicurezza della terrazza-simbolo dei cagliaritani mette in moto i pensieri di più consiglieri di maggioranza e opposizione. Con dei distinguo: nel centrosinistra c’è chi ipotizza la chiusura notturna (ma di telecamere non se ne parla, non sempre riescono a ‘fotografare’ il colpevole di turno) e chi plaude all’intervento della Marras (meglio il senso civico che un possibile ‘Stato di polizia’). Nel centrodestra, viceversa, la richiesta di vigilantes è netta, così come l’installazione di occhi elettronici in grado di risalire a chi offende i beni comuni. E un deciso pollice verso alle dichiarazioni della vicesindaco arriva da più sigle ambientaliste.

"I danni provocati al bastione di Saint Remy sono un oltraggio alla città, il monumento più importante di Cagliari non può essere lasciato nel degrado. Ci vogliono i vigilantes, è necessario un piano per tutelare e salvaguardare i siti culturali e architettonici”, dice Edoardo Tocco, consigliere comunale e regionale di minoranza di Forza Italia, “con l’assegnazione del controllo del monumento ad una cooperativa, così si darebbe possibilità di lavoro a tante persone. Nell’imminente finanziaria regionale occorre prevedere risorse adeguate per la sicurezza di siti di valenza culturale e storica”. Davide Carta, capogruppo comunale Pd, vede di buon occhio “il richiamo della Marras al senso civico e al controllo vicendevole, è il fondamento dal quale una società deve ripartire. Se un cittadino vede che c’è chi stacca una lastra di marmo da un bene pubblico deve chiamare le forze dell’ordine”, così Carta, che boccia l’ipotesi-telecamere, “i dubbi sono forti, spesso un’immagine non consente di individuare il volto di una persona", ma invita all'ipotesi "di chiudere il bastione di notte, la collettività non può pagare migliaia di euro di danni a causa di pochi delinquenti. No a vigilantes o polizia, non potrebbero mica restare a presidiare il monumento vita natural durante”. Alessio Mereu, capogruppo comunale di Fratelli d’Italia, la vede in maniera totalmente opposta: “Sì alle telecamere, non solo al bastione di Saint Remy, ma in tutti i siti cittadini sensibili. Le motivazioni della sinistra, che si riempie la bocca col senso civico, non hanno portato a nulla. Chi danneggia un bene pubblico deve essere punito severamente, se è minorenne deve essere la famiglia a pagare”, tuona deciso Mereu, “sono contrario alla chiusura notturna del bastione, è da tenere aperto e deve essere vigilato dal Comune stesso o dalle forze dell’ordine, specie in giornate come quella di Capodanno, dove tanti giovani sono soliti bighellonare sul monumento”. Altro parere è quello di Sergio Mascia, capogruppo di Sel: “No a una città-Stato di polizia, giusto il richiamo al senso civico. Riqualificare i luoghi vuol dire farli frequentare da più persone, la maggior parte oneste. Non escludo a priori le telecamere, ma solo come estrema ratio”, osserva Mascia, “il bastione di Saint Remy non deve essere chiuso di notte, è un luogo di passaggio la cui funzionalità non si addice a una quotidiana serrata quando cala il sole. Gli atti vandalici sono comunque episodici, non può passare il messaggio che Cagliari è una città piena di incivili. La vigilanza non può essere decisa dal Comune, è materia del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”. C'è spazio anche per il commento-stilettata del consigliere comunale di centrodestra Stefano Schirru (Forza Italia): “Un anno si conclude male e un altro inizia peggio, la giunta risponde con lassismo a comportamenti che generano nocumento alla città. Abbiamo invitato più volte a far installare telecamere in luoghi dove si sono verificati e reiterati atti di vandalismo. La struttura di via Crespellani, essendo già dotata di una sala controllo collegata a telecamere, poteva essere la base operativa per il monitoraggio di alcune zone a rischio", così Schirru, che attacca pesantemente "chi oggi governa Cagliari, è lontano dai problemi quotidiani delle persone. Probabile che serva una scossa ulteriore, che potrebbe giungere con le doverose dimissioni della Marras”.

Dal versante della realtà ambientalista, arriva la dura ‘scomunica’ di GRiG e Amici della Terra, in merito alle dichiarazioni della vicesindaco. “La Marras si dichiara non d’accordo sulla videosorvegialanza, dice di preferire più civismo e un uso diverso della zona da parte di cagliaritani e turisti. Forse nei prossimi giorni la vedremo girare nelle sere cagliaritane con una sporta piena di copie del libro Cuore da donare a teppisti e cafoni per renderli migliori”, sparano ad alzo zero le due realtà ecologiste, “ma la situazione non cambierà di una virgola”.