Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La città dello shopping

Fonte: L'Unione Sarda
19 dicembre 2014


COMMERCIO. L'iniziativa dei negozianti storici per far rivivere la città

 

Cifre record: 900 negozi, 120 bar, 500 artigiani

 


«Il più grande centro commerciale siamo noi». Sotto l'insegna dei negozi storici cittadini i commercianti cagliaritani si riprendono la scena, tornando a indossare i panni dei protagonisti, ormai smessi da tempo, sotto le festività natalizie. È la loro voce, monito per gli amministratori, che fa da sfondo all'iniziativa “Scegli la città, il commercio in centro”, nata spontaneamente, un passaparola che rimbalza da un negozio all'altro, tra chi lavora nelle vie più note della città, dal centro alla periferia. Due pagine di pubblicità, «pagate da noi commercianti», sottoscritte da 12 attività con il riconoscimento di “negozio storico” e altrettante più giovani.
L'INIZIATIVA Un unico obiettivo: quello di far rivivere il centro commerciale della città. Il più grande, ricordano, con oltre 900 negozi, 500 artigiani, 120 bar, 130 ristoranti e pizzerie, 400 società di servizi e decine di migliaia di lavoratori. Numeri che confermano le potenzialità del settore in una città dove i più piccoli devono fare i conti con i giganti. E questa volta sono i singoli negozianti a dirlo, senza il filtro delle associazioni. «La nostra iniziativa - spiegano i promotori - è nata sentendo gli umori e i sentimenti dei commercianti delle vie cittadine, soprattutto di quelli con un'identità locale che da decenni danno lustro alla città: insieme vogliamo denunciare lo stato di abbandono del commercio cittadino per colpa di amministrazioni ed enti locali, Comune, Camera di commercio, associazioni di categoria, presenti più a parole che a fatti, interessati più alla poltrona o al successo elettorale piuttosto che al vero benessere della città». Ci sono le firme storiche dentro questo “comitato spontaneo” di commercianti, Rolla, Perreca, Loi, Crisafulli, Della Maria, Ciabatti, ma anche nomi giovani, comunque noti in città.
CORO UNANIME «Ci sentiamo abbandonati, vittime di un atteggiamento ostruttivo che favorisce altre realtà - denuncia Marco Rolla dall'omonima gioielleria di via Mazzini - la città è vuota, non vissuta dal cittadino, il centro si sta desertificando». Piste ciclabili poco usate, chiusura dei centri storici, viabilità ridotta, servizi pubblici carenti, assenza di parcheggi liberi e di pedonalizzazione sono causa di «un danno incolmabile per la nostra città: noi - dice Rolla - siamo stanchi di essere bistrattati e, al contrario, di vedere elogiate le multinazionali nonostante siano la fonte primaria della disoccupazione nel settore». Un j'accuse contro chi governa il commercio e che trova d'accordo ogni negoziante.
SINGOLE VOCI «Noi creiamo posti di lavoro e ricchezza - precisa Mario Puddu, dallo storico negozio di arredamenti Puddu Crisafulli di via della Pineta - non chiediamo nulla in cambio, solo di non complicarci la vita in questo momento di difficoltà in cui dobbiamo pensare a mandare avanti le nostre aziende». Da Della Maria, la storica gioielleria di via Manno, ricordano «tempi migliori: prima le navi da crociera arrivavano e lavoravamo bene, non solo noi, c'era un indotto pazzesco, con il porto gestito bene». La speranza è che si cambi rotta, da questo Natale: «Noi negozianti vogliamo ricordare che «in città c'è un centro commerciale naturale - spiega Davide Marcello, dal suo negozio del Largo - fatto di persone che lavorano e amano la città: è questo il messaggio che vogliamo lanciare ai cagliaritani». Se muore il commercio, si sa, muore la città.
Carla Raggio