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Regione, Finanziaria da 8 miliardi: Irap azzerato per nuove imprese e investimenti sui lavori pubbli

Fonte: web SardegnaOggi.it
10 dicembre 2014

 

Regione, Finanziaria da 8 miliardi: Irap azzerato per nuove imprese e investimenti sui lavori pubblici
Sforamento del Patto di stabilità (spendibili 800 milioni in più rispetto al 2014), Irap azzerata nei primi cinque anni delle nuove imprese e programmazione integrata dei fondi europei (con quelli nazionali e regionali) sono le novità della manovra finanziaria 2015 da 7 miliardi e 783 milioni di euro approvata oggi dalla Giunta regionale.



CAGLIARI -Un "Patto sociale per il rilancio della Sardegna": una manovra che mette in campo risorse immediatamente spendibili. E punta su politiche strategiche in ottica keynesiana per rilanciare l'economia della Sardegna. "La manovra finanziaria 2015 mette in gioco risorse ingenti per rilanciare lo sviluppo ma in una logica di bilancio rigoroso", spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru. "Vogliamo attuare una seria politica di bilancio coniugando il rigore nella riduzione degli sprechi e lo sviluppo attraverso il pieno utilizzo degli ingenti fondi europei, e un piano regionale di investimenti in infrastrutture. Ci sono troppi soldi non spesi negli anni scorsi, con un danno enorme per la Sardegna. È il momento di invertire la tendenza spendendo prima, e bene, i fondi Ue e poi quelli regionali".

LE ENTRATE PREVISTE. Ci sono 6 miliardi e 589 milioni di fondi regionali fra entrate tributarie, extra tributarie, alienazioni e mutui, 145 milioni di trasferimenti correnti, 850 di trasferimenti in conto capitale. 197 milioni arrivano dalla programmazione dei fondi Por 2014-2020, a cui si aggiunge un milione di altri trasferimenti Ue. "La spesa delle risorse del ciclo 2007-2013 è in forte ritardo, ed è inaccettabile rischiare di perdere 600 milioni in un momento come questo", sottolinea il vicepresidente della Regione e assessore del Bilancio Raffaele Paci.

IL PIANO REGIONALE INFRASTRUTTURE. Avrà un valore di 600 milioni di euro, verrà realizzato a partire dal 2015 nell'arco di 8 anni e sarà finanziato con un mutuo. Il Piano finanzierà interventi su: edilizia scolastica, sistema viario, infrastrutture portuali, sistema idrico integrato (potabile, fognario-depurativo), settore idrico multi settoriale, opere di mitigazione del rischio idrogeologico (se non finanziate da risorse nazionali). "Oltre a colmare in parte il gap che grava sulla Sardegna, il Piano infrastrutture servirà ad aprire decine di cantieri, creare nuova occupazione e concorrere quindi al rilancio dell'economia locale", assicura l'assessore Paci.

La Giunta stabilizza a tempo indeterminato il taglio dell'Irap (che era al 70% ma solo per tre anni fino al 2015) portandolo a una quota fissa del 25% che si somma al taglio voluto dal governo nazionale con la legge di stabilità, la azzera per i primi 5 anni di attività delle nuove imprese e continua a garantire l'aliquota più bassa d'Italia (2,93%), mantenendo allo stesso tempo l'Irpef alla soglia minima prevista (1,23%) e non introducendo i ticket sanitari. "Stiamo difendendo in tutti i modi lo stato sociale e non alziamo le tasse - sottolinea Paci - Ridurre il taglio dell'Irap era necessario per poter rendere il provvedimento permanente e sostenibile, a tutela delle imprese che avranno così certezza anche per il futuro".

MENO PARTECIPATE. La spesa per il personale e il funzionamento della Regione, degli enti e delle partecipate regionali è stata ridotta del 4,4%, passando da 813 milioni del 2014 a 777 del 2015.

I CAPITOLI DI SPESA. Le spese obbligatorie della Regione (da quelle istituzionali agli stipendi per il personale fino a continuità territoriale, fondo perenzioni e rate mutui) ammontano a 2 miliardi e 306 milioni (5 miliardi e 320 milioni con la Sanità). Per l'Istruzione la Giunta nel 2015 spenderà 211 milioni, 140 per il Lavoro, 190 per le Imprese, 284 per l'Agricoltura, 125 per Turismo, Cultura e Sport. Tre miliardi e 23 milioni per la Sanità, 244 milioni per l'Inclusione sociale, 380 per la Protezione dell'ambiente, un miliardo e 89 milioni per le Infrastrutture, 327 per la Mobilità, 88 per il Territorio, 60 per Semplificazione e Qualità istituzionale e, infine, un miliardo e 793 milioni per Istituzioni, Enti locali, Gestioni finanziarie e Spese obbligatorie.