Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Opera, in scena debiti e ricavi

Fonte: L'Unione Sarda
20 ottobre 2014

«Noi, poveri ma sani»: budget da 23 milioni di euro, trattative in corso con i creditori

 

Il soprintendente Meli ascoltato dalla commissione Bilancio Una montagna di debiti in fase di erosione, i finanziamenti (statali, regionali e comunali) che arrivano a singhiozzo e con troppe incertezze, un boom di abbonati: 9.350, il 46 per cento in più rispetto al 2013, solo La Scala di Milano e il Regio di Torino ne hanno di più. «Siamo poveri ma sani»: Mauro Meli riassume così i numeri del Teatro lirico. Il soprintendente della più grande industria culturale dell'isola li ha esposti ieri mattina alla commissione Bilancio del Comune, in un'audizione richiesta dal capogruppo del Pd in Consiglio, Davide Carta. Due ore di confronto a base di numeri per fare il punto sullo stato di salute di un ente da tempo al centro di una guerra furibonda fra i sostenitori del presidente (il sindaco Massimo Zedda) e quelli del soprintendente.
DEBITI Nel febbraio scorso, quando Meli è tornato alla guida del Lirico, si è trovato di fronte 756 creditori che reclamavano 7 milioni e 600 mila euro di pagamenti arretrati. La Regione è intervenuta con un prestito: ha promesso 8 milioni ma «ce ne ha dato solo 4». Con quei soldi, spiega Meli, «abbiamo saldato i debiti già in fase di riscossione coattiva, quelli più esigui e quelli verso creditori che avevano dovuto pagare i dipendenti o avevano un margine minimo». Per gli altri si è andati a trattativa. I risultati? «Abbiamo estinto 396 posizioni debitorie. A fronte di 4 milioni 482 mila euro di debito ne abbiamo pagati 3 milioni 768 mila, risparmiandone 714 mila». Altri hanno accettato di incassare di meno di quanto avrebbero diritto, ma se la Regione non sblocca gli altri 4 milioni c'è il rischio che le trattative debbano riprendere. Lo studio legale che ha fatto da mediatore (Bassu, di Sassari), cui sarebbe dovuto andare il 10 per cento delle somme risparmiate, si dovrà accontentare di una parcella di meno di 40 mila euro.
FINANZIAMENTI Cagliari, fra le 14 fondazioni lirico-sinfoniche direttamente finanziate dal ministero per i Beni e le attività culturali, è una delle otto col bilancio in attivo. Oltre che dei finanziamenti ministeriali campa di quelli dei soci (Regione, Comune e Fondazione Banco di Sardegna), una ventina di milioni circa, più i ricavi di botteghino (quest'anno in netto aumento: «Contiamo di raggiungere quota due milioni», sorride Meli). Il Comune, in fase di assestamento di Bilancio, deve decidere se stanziare l'ultima tranche da 200 mila euro del finanziamento promesso al Teatro (dei 2,4 milioni ne sono arrivati solo 2,2). Meli indica l'instabilità dei finanziamenti e i ritardi nell'erogazione come cause del cattivo stato di cassa («abbiamo un fido da 5 milioni e siamo sotto di 4,7») e della difficoltà a programmare; rivendica i buoni risultati di questi otto mesi fornendo i costi di ciascun'opera, inclusa la Turandot.
ORGANICO Carlo Porrà (Riformatori) incalza: «Il personale costa 15 milioni all'anno. Quanti sono i dipendenti produttivi?» Meli: quelli a tempo indeterminato sono 221, ovvero 70 orchestrali, 59 coristi, 50 fra elettricisti, macchinisti e costumisti, 40 amministrativi; si arriva a 350 persone contando quelle assunte con contratti a termine. «La strada scelta dal management dell'Opera di Roma, licenziare tutti e riassumerli a tempo determinato, non mi sembra giusta. Avere un'orchestra e un coro stabili conviene».
Marco Noce