1. Capitale della cultura 2019: le carte vincenti della candidatura
Zedda ieri a Roma: «Tutto bene, domani l'esito»
Ieri l'ultimo esame, domani il verdetto. Dopo le 17 a Roma, nel salone del Consiglio nazionale del Mibact in via del Collegio Romano, il presidente Steve Green comunicherà al ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini quale delle sei candidate italiane (Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna, Siena) sarà raccomandata all'Unione europea per essere designata Capitale europea della cultura per il 2019.
IL SINDACO Ieri la delegazione del Comune guidata dal sindaco Massimo Zedda e composta dall'assessore alla Cultura Enrica Puggioni, dal direttore artistico Massimo Mancini e dalla direttrice dei musei civici Anna Maria Montaldo ha presentato il progetto di candidatura ai commissari dell'Ue. Al termine dell'incontro la soddisfazione del sindaco Zedda e dell'assessore alla Cultura Puggioni: «È andato tutto bene. Adesso non ci resta che aspettare la decisione della commissione che arriverà al termine dell'esame dei progetti delle altre città finaliste. A gara aperta e con la commissione che sta valutando le altre città, possiamo dire poco». L'impressione avuta dal sindaco: «La scelta, per ammissione della Commissione, non sarà semplice. La raccomandazione che hanno fatto a noi e che faranno a tutti è quella di non disperdere il lavoro svolto sino a qui, a prescindere dal risultato. Li abbiamo rassicurati: a Cagliari e in Sardegna andremo avanti comunque».
LA CITTÀ La dote portata e illustrata a Roma dalla delegazione di palazzo Bacaredda non è segreta ma sotto gli occhi dei cagliaritani e dell'intera Sardegna: la città. Intesa come luoghi e paesaggio, con i suoi pregi e difetti, ambizioni e ritardi. Salire sul treno che porta (idealmente) in Europa non è pertanto solo una sfida ma un'opportunità perché luoghi e paesaggio vengano offerti allo sguardo (si spera) di milioni di turisti e i ritardi colmati e trasformati in punti di forza. Il progetto di città (dalla cultura alla rigenerazione urbana) è la carta che il Comune ha messo sul tavolo per assicurarsi la nomina al pari delle altre concorrenti. Ma i gioielli custoditi nello scrigno di “Cagliari Capitale europea della cultura” e illustrati ieri a Roma potrebbero conquistare, nelle ultime ore di competizione, nuovi convinti sostenitori.
GLI INTERVENTI La stessa candidatura, ha sottolineato il sindaco ai commissari internazionali venuti in visita in città, è servita come «filo conduttore per legare una serie di interventi che avevamo già avviato nel 2013 con la visione strategica più ampia di città metropolitana».
LA VISIONE I punti di forza della visione sono gli stessi utilizzati per proporre la città come Capitale europea della cultura. «Perché il nostro progetto», ha chiarito in un'altra occasione a Roma Maria Luisa Mulliri, coordinatrice dei progetti di rigenerazione urbana, «è già oltre la contingenza della candidatura: la nostra è la città dell'integrazione, dell'accoglienza e dell'innovazione sociale».
I punti di forza vanno dalle “buone pratiche di governo della città” ai temi del “riuso e del recupero, dell'abbattimento dei consumi energetici” e del “miglioramento del trasporto pubblico”. Sul tema mobilità il riconoscimento è corale: «La flotta dei bus pubblici cittadini è la più nuova in Europa». L'innovazione tecnologica, altro capitolo. «Come la riqualificazione di spazi pubblici e di immobili in stato di degrado». I temi riguardanti la cultura come «stimolo di un processo di rigenerazione della città e dei territori» la ciliegina sulla torta preparata per la festa (si spera) di domani.
Pietro Picciau