Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I miei risultati: ordine e pulizia con poche risorse»

Fonte: L'Unione Sarda
2 febbraio 2009

L'assessore. Parla Floris



«Qual è il criterio per stabilire quali campi vengono gestiti da noi e quali in concessione? Non ho poteri, il regolamento responsabilizza i dirigenti, dipende dalle manifestazioni di interesse». Parola di assessore allo Sport. Nanni Floris la mappa dei campi comunali ce l'ha in testa: «Con i pochi soldi a disposizione si fanno miracoli - racconta - sono un fissato dell'ordine e della pulizia: ho attivato cantieri per ritinteggiare muri e facciate, sistemare bagni e spogliatoi, acquistare attrezzature e, in alcuni casi, rifare completamente alcuni impianti». Tra via Rockefeller e il Sant'Elia ci sono i due stabili che l'assessore considera un fiore all'occhiello e una spina nel fianco della sua gestione: il pallone di Italia '90, a lungo abbandonato, era praticamente crollato qualche anno fa. Oggi ospita un campo di calcio a 5, una sala per le arti marziali, una per il pugilato, una per la ginnastica e una per la pallavolo. In via Rockefeller c'è l'ex palazzetto del pugilato: struttura fatiscente, sprovvista di vetri e porte, colma di immondizia. «Il prossimo obiettivo è quello di ripulirla e riqualificarla, rendendola inaccessibile ai vandali. Nell'ex palestra penso di realizzare un centro di medicina sportiva, nell'ex palazzetto un campo polifunzionale».
LA PROPOSTA DEL PD Nel corso dell'ultima assemblea civica il consigliere d'opposizione Claudio Cugusi ha chiesto ufficialmente una rivisitazione del regolamento comunale: «A nostro avviso - conferma - gli imprenditori e le associazioni che chiedono di avere i campi in concessione devono essere messi in grado di fare investimenti anche a lunga scadenza: per questo chiediamo che la durata delle concessioni venga calibrata in base agli investimenti programmati». La polemica si fa più aspra quando si parla di controlli in materia di gestione: «Sorvolando su quanto il Comune fa in maniera diretta, tenendo conto dell'esiguità dei fondi a disposizione - aggiunge Cugusi - sorprende l'assenza di controlli su come le strutture date in concessione vengono gestite: dalle tariffe agli standard di sicurezza, passando per i lavori di manutenzione». Chiusura riservata a un'altra presunta inadempienza: «Vorremmo che venisse realizzato un censimento degli impianti sportivi delle scuole - conclude - con la scusa dell'autonomia ogni dirigente fa come crede ma visto che quelle strutture sono di proprietà di Comune e Provincia sarebbe forse il caso di realizzare uno studio in materia». ( a. mur. )

02/02/2009