Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo stupore e la bellezza

Fonte: L'Unione Sarda
13 ottobre 2014


Teatro Cada Die e lo Stabile per la prima di “Oscena Festival” al MiniMax di Cagliari

Luigi Lo Cascio, la poesia è un'arte forte e viva


P artiamo da una considerazione: il nome di Luigi Lo Cascio, che l'altra sera al MiniMax di Cagliari ha inaugurato “Oscena Festival”, allestito da Cada Die e Teatro Stabile, dedicato quest'anno alla Sicilia, era fuori contesto in una rassegna nata per far conoscere le giovani realtà attoriali del nostro Paese e le nuove drammaturgie.
Capiamo l'impegno e la soddisfazione di un attore famoso nel fare da testimonial alle nuove produzioni della propria terra, e anche quelle degli organizzatori che, per forza di cose, devono fare i conti con il botteghino, ma sarebbe bene continuare a evitare le presenze illustri, se si vuole mantenere fede all'idea di partenza.
Detto ciò, l'attore palermitano ha offerto un viaggio nella poesia, e questo non poteva non fare che piacere a quanti amano un'arte che, lungi dall'essere moribonda (sul web, digitando la parola poesia, le segnalazioni arrivano a 108 milioni su Yahoo e 72 su Google), periodicamente rispunta fuori per far sentire in pubblico la propria voce. Il merito principale del recital, è stato quello di mescolare autori celebri, come Pirandello e Quasimodo, di cui a metà serata il protagonista ha letto i versi di una poesia dedicata alla nostra terra, e intitolata, appunto, “Sardegna” (negli anni Trenta, il poeta visse per un certo periodo nel capoluogo), e altri meno conosciuti e frequentati.
Autori quasi tutti del Novecento (secolo nel quale l'ars poetica, è stata una delle rare e incontaminate risposte alle catastrofi della storia, un salvagente a cui aggrapparsi per sfuggire agli istinti più bassi dell'essere umano), per i quali la poesia non è mai stata un'arte scontata, da levigare o aggiornare, ma un dono imprevedibile.
Dono che Lo Cascio ha consegnato a un pubblico attento e di varia età, da un palco allestito con poche cose, un leggio, un tavolino e una sedia, illuminato da luci fioche adatte a un'occasione intima come quello della poesia «oralizzata» che, passo dopo passo, avanzava nella serata, con tono e temperatura della voce ben calibrati, come l'interpretazione del protagonista.
Intanto, “Oscena Festival” ritorna oggi alle 19 nella sala di via De Magistris con le ultime due proposte in programma: “GiOtto-Studio per una tragedia” ed “Esercizi di prosa ballabile”.
Carlo Argiolas