Tuttestorie Si è chiusa a Cagliari la IX edizione del Festival di letteratura per ragazzi
A sentir i bambini, le sorprese sono chiuse in bagno e non si fanno vedere. A volte arrivano con il vento, altre si nascondono in una fetta di torta francese. Qualche volta assurgono in cielo dentro una balena bianca, a indicare che lo stupore porta sempre un po' più in là del proprio naso. In un altrove che chissà cosa contiene, ma intanto è bene cercare. In compagnia anche meglio, come ieri sera che, all'Exma', una folla di bambini e genitori, scrittori e illustratori, animatori e volontari, capitanati dalle libraie di Tuttestorie (Manuela Fiori, Claudia Urgu e Cristina Fiori), dal cantastorie Bruno Tognolini, dagli angeli pescatori Uffa e Urra, (Fabio Marceddu e Maria Loi), sulle note della “Marcetta della Sorpresa”, orchestrata e diretta dalla Banda Comunale Giuseppe Verdi di Sinnai, hanno salutato la conclusione della nona edizione del Festival di Letteratura per l'infanzia Tuttestorie.
Una balena di palloncini bianchi si è portata via le cento e una sorprese che laboratori, spettacoli e giochi hanno disseminato negli spazi dell'Exma', da giovedì a domenica. Tante bocche aperte e occhi sgranati, ed ecco la sorpresa, il tema cui era dedicato l'appuntamento di quest'anno. «E come potevamo non parlarne», suggerisce lo scrittore Tognolini, il fornaio della pasta madre del festival. La sorpresa è una delle emozioni primarie, insieme alla rabbia e alla paura, alla gioia e alla tristezza. È una molla culturale, un propulsore evolutivo potentissimo. Di fronte a uno stimolo, prima ancora che spaventarsi, il bambino appena nato si stupisce. E non smetterà di farlo.
Bruno Tognolini ancora si stupisce di essere diventato ciò che è, uno scrittore. «Mi sento un portoghese che ha sempre timore di esser scoperto». Alla maniera di Luigi Dal Cin, un altro cantastorie che faceva l'ingegnere, così s'era immaginato da bambino prendendo per vero ciò gli altri vedevano in lui. Un bel giorno cambia specchio, e anziché riflettersi negli occhi di chi gli girava intorno, guarda dentro di sé e, sorpresa, scopre che ama scrivere. Sì, proprio lui che in italiano andava male.
Capita più spesso che crediamo di trovare sulla strada ciò che non cerchiamo. Tutta la scienza, o quasi, funziona così. Per trovare però, si dev'esser curiosi, bisogna, suggerisce il conduttore di programmi per bambini Federico Taddia, citando l'astrofisica Margherita Hack, non accontentarsi delle risposte, ma inventarsi delle domande.
Per Luisa Mattia, autrice di “Melevisione”, storico programma per bambini di Rai 3, la sorpresa è «vedere che quel che speravo esiste». Certo, un po' bisogna sapere che cosa si vuole, la sorpresa pretende di essere immaginata, cercata, voluta. Io per esempio non ho voluto conoscere il sesso dei miei figli, scherza Giorgio Scaramuzzino, attore, regista e autore di molte produzioni per ragazzi. La spontaneità è dentro ogni sorpresa e anche dentro ogni Festival. Ogni volta lo stesso e ogni volta diverso, come dice il ludomaestro Carlo Carzan. Come i libri che celebra, che, a seconda di dove li leggi, e di come e con chi, ti sorprendono di emozioni.
Franca Rita Porcu