MALTEMPO. Scantinati allagati in via Scano, dalle fogne risalita di liquami in superficie
Marras: caditoie a posto, sono già state ripulite due volte
Così tanta acqua in via Roma forse non l'avevano mai vista. I portici e la strada trasformati in un fiume, alimentato oltre che dal temporale violentissimo di sabato sera, anche dall'acqua che scorreva giù dalle strade di Marina e Stampace. Davanti al porto, come in vari altri quartieri, i disagi sono stati enormi, per fortuna il giorno dopo i danni sembrerebbero più contenuti del previsto: la conta è ancora in corso, ma si registrano scantinati allagati in via Scano, una decina di auto lesionate e qualche cornicione pericolante.
I PORTICI «L'acqua arrivava da tutte le parti» racconta Filippo Zanda, cameriere in un bar sotto i portici, «sembravamo in piazza San Marco a Venezia. Per fortuna abbiamo un gradino all'ingresso, ma sino a tardi abbiamo dovuto spazzare via il fango». In tanti puntano l'indice sulla pulizia delle caditoie, ma c'è anche chi ipotizza che il parcheggio al centro della strada abbia fatto da diga, bloccando l'acqua che scendeva da Marina-alta. «Il livello dell'acqua è salito all'improvviso», ricorda Anna Sulis, la cui casa si affaccia sul porto. «La passeggiata centrale e i parcheggi sono più alti, dunque alla fine l'acqua non defluiva».
LE CADITOIE A garantire che le caditoie non hanno colpe è il vicesindaco Luisa Anna Marras, assessore ai Lavori pubblici. «Sono state pulite due volte» assicura, «ma dopo quest'ultimo temporale improvviso avvieremo il terzo intervento di richiamo. Oltre alle pulizie programmate, facciamo anche continue verifiche. Ma con temporali di questa intensità, che ormai stanno diventando frequenti, le condotte saltano».
I DIFETTI DELLA RETE La dimostrazione che qualcosa sotto l'asfalto non sembra funzionare l'hanno vista, e purtroppo anche sentita, molti cittadini anche sabato sera: col temporale sono saltati vari tombini fognari, causando l'uscita di liquami maleodoranti. Un fenomeno - almeno in teoria - che non sarebbe possibile, visto che le acque bianche (piovane) e quelle nere (reflui) dovrebbero scorrere in condotte separate. «È la dimostrazione di quanto urgente sia il cantiere che sta per partire» ammette l'assessore, «I lavori previsti in via Garibaldi, nella parte destra del Largo e su via Sassari serviranno anche a separare le reti bianche dalle nere, così da evitare questi disagi».
L'ESPERTO «Tutte le acque piovane dovrebbero scaricare nelle fogne bianche» ricorda Vittorio Falchi, l'ingegnere che nel 2010 ha firmato col collega Gianfranco Piras la prima variante d'adeguamento del piano urbanistico cittadino al Pai (Piano d'assetto idrogeologico della Regione che valuta i livelli di rischio per alluvioni e frane). «Un primo problema potrebbe essere legato all'insufficienza delle condotte ad eventi straordinari, per portata e velocità dell'acqua». Ma l'esperto differenzia gli allagamenti causati da piogge straordinarie dai rischi più gravi. «Per quanto riguarda i rischi idraulici», conferma, «il Pai evidenzia quelle allagabili per la presenza di un rio a Pirri e nella zona di via del Fangario».
Francesco Pinna