Tuttestorie Lo scrittore irlandese Eoin Colfer oggi a Cagliari ospite della rassegna «L'eroe Artemis Fowl?
Assomiglia a mio fratello»
I l James Bond, versione teenager, è nato a Wexfor, un piccolo paese dell'Irlanda, terra di grandissimi scrittori; si chiama Artemis Fowl, abita in otto romanzi per ragazzi di una fortunatissima serie, e assomiglia terribilmente al fratello più piccolo di Eoin Colfer, lo scrittore che lo ha inventato e che oggi lo racconta a “Tuttestorie”
«Artemis assomiglia al mio fratello. Non è un genio ma di sicuro è un tipo molto sveglio. Non ho fatto altro che esasperare alcuni aspetti della sua personalità e renderlo una specie di James Bond. All'inizio Artemis doveva avere una piccola parte nella storia, ma mi sono talmente divertito a scriverlo che è diventato il protagonista».
Questo piccolo genio del crimine ha quindi il Dna della sua famiglia.
«Sì, ma mio fratello è molto contento e se ne vanta con le ragazze al pub».
Artemis entra in contatto con elfi, folletti, troll che abitano il sottosuolo. Che cosa l'ha incuriosita in questo mondo?
«Questa parte fantastica e mitologica è patrimonio della nostra cultura. È una materia che si studia a scuola ed era indubbiamente la mia preferita. La nostra tradizione vuole che le fate abitino sotto terra e quando ho scritto le mie storie, questa idea mi piaceva davvero molto».
Lei ha inventato una speciale scrittura in codice, che solo i protagonisti possono capire. Si ispira al gaelico?
«In parte sì, ma la vera ragione è più semplice. Da ragazzo ho fatto parte di un club, chiamato War's Lord, con un suo speciale linguaggio, decodificabile grazie a un anello. Era tutto molto affascinante. Ciò che mi emoziona è che i bambini che mi scrivono, lo fanno con questo linguaggio fantastico».
Che cosa le scrivono?
«Nulla di speciale. Credo sia solo un modo per avvicinarsi all'autore del loro eroe. Io penso che hanno dedicato dieci ore del loro tempo per scrivere una lettera con un codice speciale».
Per oltre quindici anni lei ha fatto l'insegnante.
«Mi piaceva molto e il rapporto con i ragazzi era fantastico ma a un certo punto ho dovuto scegliere se insegnare e fare lo scrittore. Ho deciso di continuare a scrivere, altrimenti non sarei qui».
Lei ha vissuto in Italia, in Tunisia e in Arabia Saudita. Luoghi “lontanissimi” dall'Irlanda.
«All'epoca facevo l'insegnante, come mia moglie, non avevamo ancora figli e volevamo comperarci una casa. Penso che viaggiare sia sempre un'eccellente fonte di ispirazione: i luoghi nei quali ho vissuto sono finiti nei miei romanzi. Benny e Omar, il primo è basato sulla mia esperienza tunisina. Artemis viaggia moltissimo, è incuriosito da altri paesi, proprio come James Bond».
Lei ha scritto il sesto volume della “Guida galattica per autostoppisti”. Sì è divertito?
«Moltissimo, anche se c'è stata tanta pressione iniziale».
Artemis potrebbe essere il protagonista di un film...
«La serie è conclusa. Ma mi piacerebbe molto diventasse un film. I miei ultimi lavori sono due noir per adulti e una piéce teatrale».
Caterina Pinna