Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un ecocentro a S. Elia

Fonte: L'Unione Sarda
25 agosto 2014


La struttura dovrebbe sorgere vicino al rione San Bartolomeo

 

Rifiuti, dopo via San Paolo si allarga la polemica

 

Gigi Riva ci voleva sistemare la scuola calcio che porta il suo nome, invece la vocazione della vasta area all'incrocio tra viale Salvatore Ferrara e viale Sant'Elia, dove c'è la rotatoria, avrà tutt'altra vocazione. Lì troverà spazio - se si troverà un accordo con la Regione, proprietaria dell'area - uno dei tre ecocentri che il Consiglio comunale ha deliberato di realizzare in città, in vista del nuovo appalto per la raccolta differenziata. Gli altri due saranno in via San Paolo e a San Lorenzo, all'ex inceneritore sulla 554, dove già esiste la cosiddetta “stazione di trasferenza”: i mezzi che ritirano i rifiuti in città scaricano provvisoriamente lì, dove altri compattatori più potenti riducono ulteriormente il volume dei nostri scarti, poi inviati in discarica. Quella “stazione di trasferenza” dev'essere ora bonificata, perché così ha intimato la Provincia.
LE POLEMICHE Anche nella zona di Sant'Elia (ma in realtà l'ecocentro risulterà più vicino a San Bartolomeo) gli abitanti si agitano, come hanno già fatto i residenti nella zona di via San Paolo. Fabrizio Marcello, del Pd, presidente della commissione Servizi tecnologici e Igiene del suolo del Consiglio, sorride: «Gli ecocentri sono previsti nelle linee-guida della Regione per garantire il successo della differenziata. A Cagliari dovrebbero essere sei, ne faremo soltanto tre. A Torino ce ne sono 11, alcuni a cento metri dalle case, e nessuno protesta. In Francia erano seimila nel 2006, ora sono undicimila: tutti contenti».
LA PAURA Chi si troverà l'ecocentro sotto casa, teme di vivere assediato da puzza e topi, di ritrovarsi proprietario di una casa che nessuno mai vorrà acquistare, in futuro. Insomma, potrebbe scatenarsi la polemica sul solco “non nel mio cortile”. L'assessore all'Ambiente, Anna Paola Loi, si sbraccia assieme al presidente della Commissione: «Non saranno centri di raccolta dei rifiuti ritirati in città: quelli continueranno a essere scaricati a San Lorenzo, ben lontano dalle case, e poi inviati in discarica. Nei tre ecocentri non entreranno mai, nemmeno per un minuto, l'organico (o umido che dir si voglia) e il residuo secco. Saranno accettati solo carta, plastica, metalli, vetro, mobili, elettrodomestici e ingrombranti: tutte cose non commestibili, che non attirano topi né altri animali e nemmeno puzzano. E lì rimarranno per pochi giorni, come avviene in tutta l'Europa».
LE LINEE-GUIDA Le rassicurazioni non rassicurano tutti. Mentre alcuni consiglieri e associazioni polemizzano contro la decisione di istituire i tre ecocentri, Marcello continua a citare le linee-guida della Regione per la raccolta differenziata, osservate in tutta la Sardegna. «Si calcola», dice, «che il porta a porta possa raggiungere la soglia minima del 65 per cento solo con un ecocentro ogni ventimila abitanti, che consenta ai cittadini di conferire facilmente ciò che ora gettano nelle discariche abusive. Ne realizzeremo la metà, e questo ci consentirà comunque di risparmiare sei milioni di euro l'anno, che i cagliaritani non pagheranno più nella Tari».
SANT'ELIA Per quanto riguarda Sant'Elia, la trattativa con la Regione - proprietaria dell'area - è già iniziata. Il Comune chiede la cessione di quel terreno a prezzo simbolico, oppure un comodato d'uso o, ancora, una concessione trentennale, e alla Regione sembrano recepire il messaggio, forti delle linee-guida: «Mai umido in ecocentro, camion diversi da quelli utilizzati per la raccolta porta a porta e quindi puliti, isolamento, recinzione e coibentazione», dice Marcello. Difficilmente, però, tutto questo arginerà le polemiche.
Luigi Almiento