Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il mondo in un rettangolo

Fonte: L'Unione Sarda
21 agosto 2014

PIAZZA DEL CARMINE. Una passeggiata nell'area pubblica dove c'è sempre l'ombra

Riuniti nello spiazzo bimbi, anziani, coppie e stranieri 


Viene il dubbio che sia sponsorizzata, piazza del Carmine. Nell'unico spazio pubblico in centro in cui è possibile sedersi all'ombra a qualsiasi ora, e dove una variegata quantità di categorie umane è costantemente rappresentata, solo una cosa non cambia mai: i perdigiorno - ci sono anche quelli - che trascorrono ore bevendo birra, scelgono tutti la stessa marca, cioè quella sarda. Per il resto, nell'arco di poche ore il grande spiazzo tenuto d'occhio dalla Madonna in persona - anzi, in statua, per giunta impalcata, -, è possibile vedere di tutto, compresi rappresentanti di quattro diversi continenti: ieri, all'appello, mancavano solo Australia e Oceania.
LE PANCHINE Poi, che cosa ci facciano lì per un'intera mattina un africano seduto con la bottiglia di birra d'ordinanza per terra, sostituito nel pomeriggio da un connazionale più osservante del Corano (la bottiglia c'è, ma è Coca Cola), un sardo assiso sul lato delle Poste, un indiano che condivide solo con se stesso una terza panchina e ha le cuffiette audio sempre infilate nelle orecchie, non si sa. Il discorso riguarda anche un sardo tatuato e un rumeno che chiacchierano e si guardano continuamente intorno. In mente frulla l'idea che possano tutti essere spacciatori di droga, ma salta all'occhio l'assenza di clienti: nessuno li avvicina, e nessuno avvicinano. Sul lato opposto, alcune sudamericane fanno giocare i loro bambini mentre due donne si fotografano a vicenda con il telefonino davanti all'impalcatura che avvolge la statua della Madonna del Carmine: forse sono esperte di ponteggi, considerato che non c'è altro motivo per scattare una brutta foto come quella.
VARIA UMANITÀ La piazza rappresenta tutte le categorie: mamme italiane con i bambini, mamme non italiane con bambini mezzo italiani (da parte di padre), mamme straniere con bimbi che stranieri rimarranno (lo ius soli è una chimera, in Italia). Ci sono le coppiette sulle panchine, e non manca quella “alternativa”. Anche il pensionato ce l'abbiamo, con tanto di cagnolino, ma alla piazza dà le spalle: è rivolto verso l'edificio delle Poste. C'è il padre premuroso, circa cinquantenne, che della figlia under 10 cura tutti i bisogni, e anche i bisognini. Scappa la pipì? Semplice, basta denudare la bimba davanti a tutti e farle liquidare, per così dire, la questione in un'aiuola. Lo smarrimento sul volto della piccola, che incrocia gli sguardi dei passanti, non scompare neanche davanti al tono affettuoso del papà: « Fatta tutta, amore? ». L'atto non ha valore legale: dopo un minuto arriva un cagnolino e, utilizzando lo stesso sistema usato dalla bimba, marca di nuovo il territorio a proprio favore. Se era un tentativo di usucapione, insomma, è fallito. Ciclisti assetati alla fontana, donne in anticipo sul treno da prendere in piazza Matteotti, coppia di turisti francesi con due bimbe spettacolari, pensionati, stranieri, venditori di camicie, mamme, coppiette e ubriachi condividono lo stesso spazio, anzi: quasi. In realtà, la piazza è grande ma impermeabile: sono tutti lì, a pochi metri gli uni dagli altri, ma non s'incontrano mai. Perché piazza del Carmine è anche un raduno di solitudini.
Luigi Almiento