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Le corse da Olbia e Porto Torres escluse dai tagli, Cagliari-Civitavecchia trisettimanale, invariate le tariffe per le merci
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.CAGLIARI. Il tocco magico non c’è stato, la rivoluzione neanche, ma solo piccole correzioni in corsa: di più forse era difficile ottenere. È cambiato qualcosa, davvero poco rispetto alle attese, nella convenzione Stato-Tirrenia per la continuità territoriale marittima, scritta nel 2008 e firmata l’ultima volta nel 2012. Dopo averla subita per anni, la Regione in queste ore ha dato il via libera alle limature chieste da tempo dalla Compagnia italiana di navigazione, dal 2011 proprietaria dell’ex società pubblica, che ha chiuso il bilancio 2013 in rosso (-28 milioni) ma fino al 2020 incasserà dallo Stato 52 milioni di compensazioni in cambio della continuità territoriale da e per la Sardegna. Non c’è ancora un documento ufficiale, ma si sa che gli aggiustamenti sarebbero due: dal prossimo inverno la corsa giornaliera Cagliari-Civitavecchia e ritorno diventerà trisettimanale, mentre sulla Genova-Cagliari sarà soppressa la sosta intermedia nel porto di Arbatax. Tutto il resto del contratto rimane com’era ed è già un’ottima notizia: le corse da Olbia e Porto Torres sono rimaste escluse dalla riorganizzazione. Le indiscrezioni dicono anche altro: con i due tagli a Cagliari ed a Arbatax, Tirrenia-Cin risparmierà all’incirca sette milioni l’anno e dopo aver ottenuto quello che chiedeva, si è impegnata in questo scambio. Non aumenterà del 10 per cento le tariffe del trasporto merci, sono bloccate dall’anno scorso dopo la protesta dei camionisti sulle banchine, e estenderà il prezzo scontato oggi solo a favore dei residenti (-30 per cento sulle tariffe normali, tasse escluse) anche agli emigrati e alle loro famiglie. Potrebbe esserci anche qualche altra contropartita, riguarderebbe sempre i prezzi, ma si saprà solo giovedì mattina, quando Regione e Tirrenia firmeranno il protocollo d’intesa. Non una nuova convenzione appunto, quella resta e rimane fra il ministero ai trasporti e la Cin, ma quest’esperimento che pare dovrebbe durare un anno. Ed è già un successo se si vuole, perché se non fosse stato per la Corte costituzionale, che ha riconosciuto alla Sardegna il parere vincolante sulle modifiche della convenzione, la Regione sarebbe rimasta ancora tagliata fuori e continuato a subire. Ora almeno qualche correzione è riuscita a farla, forse non quelle attese, ma i più ottimisti fanno sapere che «è un passo avanti».
L’assessore. Massimo Deiana, ai Trasporti, prima dell’appuntamento di giovedì, ha anticipato: «Abbiamo dato parere positivo alla richiesta, per consentire la prosecuzione del servizio e venire incontro a quella che è la domanda reale (leggi prezzi più bassi) sulla gran parte delle tratte». Non è stato uno scambio alla pari, così pare, ed è lo stesso assessore ad ammetterlo: «Abbiamo confermato, allo stesso tempo, tutte le nostre precedenti riserve (poche settimane fa il parere era stato negativo poi è cambiato durante il negoziato) e ribadiamo che questa convenzione, così com’è, non risponde alle vere esigenze dei sardi. Per questo, da subito apriremo una nuova vertenza con il Governo, con l’obiettivo di arrivare a una sostanziale riscrittura della convenzione entro l’anno prossimo quando, come prevede il contratto, sarà possibile aprire un confronto e questa volta al tavolo ci sarà anche la Regione».
Tirrenia-Cin. La Compagnia italiana di navigazione ha rinviato ogni commento al giorno della firma dell’intesa con la Regione. Ma a giugno l’amministratore delegato e presidente di Tirrenia, Ettore Morace, aveva già detto dove puntava: «La Cagliari-Civitavecchia è una corsa giornaliera anti-economica e lo è soprattutto d’inverno quando viaggia troppo spesso vuota, anche con solo dieci passeggeri a bordo e pochi camion nella stiva». Per poi aggiungere: «Questa stessa rotta assorbe 20 dei 52 milioni che arrivano dallo Stato per la continuità territoriale, ma non bastano. Un anno fa, proprio a luglio, abbiamo dovuto aggiungere noi altri 30 milioni per garantire la frequenza giornaliera. Noi quei soldi li vogliamo risparmiare e siamo pronti a girarli sulle rotte principali per tenere basse le tariffe passeggeri e merci». È questo che la Tirrenia-Cin voleva da sempre e questo ha ottenuto.