LA MOSTRA. Vanessa Winship e George Georgiou alla Galleria comunale di Cagliari
L'anima della periferia narrata in 120 scatti
C i volevano gli occhi nuovi di Vanessa e George per dirci che la bellezza abita sul viso di una donna coi capelli raccolti in una coda, un grande tatuaggio sul braccio, che cinge le spalle dei figli. Il più grande indossa una maglietta con Lawrence d'Arabia, calza un berretto rigido e ha l'orecchino d'ordinanza. Il più piccolo su una guancia, un bacio stampato. Un ritratto di famiglia, visto mille volte, ma mai veramente osservato. La bellezza vive anche sulle facce delle due giovani amiche che si tengono per mano, quasi a dire che sono pronte alla sfida della vita, ma insieme. Bellezza, arte, canoni sempre più complessi, ritrovati da due famosi fotografi inglesi, Vanessa Winship e George Georgiou, in due quartieri cagliaritani, spesso lontani dalla città, Is Mirrionis e San Michele, un universo senza soluzione di continuità, tenuto insieme dalle storie quotidiane di chi li vive: al mercato, in chiesa, alla mensa universitaria, tra le scale di casa dove spunta un'edicola o una finestra che si apre sui campi; nei ritratti.
“This is Mirrionis”, questa è Is Mirrionis, ovvero la narrazione in 120 fotografie, fatta dai due fotografi (hanno già condiviso esperienze di lavoro, per esempio nei Balcani), che nella scorsa primavera si sono avventurati tra le vie dei due quartieri per scrivere le loro immagini. Ora raccolte in un'emozionante, viva, persino commovente mostra (aperta ieri pomeriggio alla Galleria comunale di Cagliari fino a ottobre) dove non c'è una didascalia, né per i protagonisti, o i luoghi, né per gli autori. Si intuisce, ma si comprende anche bene come le storie raccontate hanno bisogno della stessa luce, ma di più sguardi per tessere i fili e farne trame.
Tecnicamente si chiama “residenza d'artista”, concretamente è un progetto dei musei civici cittadini, atto secondo. «Dopo Sant'Elia - ha spiegato Anna Maria Montaldo, direttrice della Galleria, curatrice della mostra - volevamo ricucire un legame con quei luoghi. Questo è un atto concreto: è il museo ad andare da loro, e saranno loro a scoprire un luogo della città, in cui sono protagonsiti». L'arte che vive nel tessuto urbano è un cavallo di battaglia dell'assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni. «George e Vanessa ci hanno aiutato a raccontare una porzione di una città arcipelago, coinvolgendo le persone». Ecco perché tutto è così vivo e vitale, dal bianco e nero al colore, per dire che la bellezza, quella esplorata nelle periferie da Pier Paolo Pasolini, è anche nell'altro lato della città, candidata a capitale della Cultura nel 2019.
Lo ha detto bene George Georgiou, le cui foto sono esposte al Moma, anche a nome della collega Vanessa. «Quando sono arrivato a Cagliari, non sapevo nulla di questa città. Conoscevo solo la squadra di calcio. Mi avevano detto che i due quartieri non erano zone facili . Ma io ho visto solo persone vulnerabili, fragili come noi. Tutti ci hanno aperto le loro case. E questo è simbolico».
I due fotografi hanno lavorato con sistemi differenti, lei col banco ottico, lui con una macchina fotografica. «Inizialmente - ha ricordato Samuele Pellecchia dell'agenzia fotografica Prospekt, che ha curato la parte sul campo e i laboratori - gli sguardi erano sospettosi. Poi ogni diffidenza si è sciolta». La bella introduzione al catalogo, fatta da Maurizio Memoli ne svela l'anima: gli abitanti sono ballerini, ma la loro danza è immobile.
Caterina Pinna
Marceddì
“Spirito di mare”
Comincia oggi il festival “Spirito di Mare - l'onda che sfiora Marceddì”. Alle 21.30 il Collettivo Sabot con “Padre Nostro”. Subito dopo alle 22.30 nella piazza principale ci sarà la prima assoluta di “Periferie dell'Infinito”, performance scritta da Davide Catinari e realizzata con Samuele Dessì e Nico Meloni dei Dorian Gray. Lo spettacolo prevede una prima parte dedicata alla lettura di scritti originali e una seconda riservata alle canzoni. (a.l.)