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Meno soldi pubblici nello sport ma aumentano i tesserati. Tutti i numeri della Sardegna

Fonte: web SardegnaOggi.it
18 luglio 2014

 

Meno soldi pubblici nello sport ma aumentano i tesserati. Tutti i numeri della Sardegna
Diffuso il nuovo rapporto del Coni “Fare sport in Sardegna”. Aumenta il numero degli sportivi e anche degli impianti, con valori superiori alla media italiana: Cagliari, Nuoro e Oristano si collocano ai primi posti per numero di tesserati. Male invece le province Ogliastra e Olbia. In calo la spesa pubblica e si contraggono i consumi delle famiglie.



CAGLIARI - Lo sport regge bene la crisi economica. Questa la conclusione del nuovo rapporto del Coni, che porta nel complesso buone notizie. Cresce dell’1% la quota di coloro che praticano sport, mentre si riduce del 2,6 % la quantità di “sedentari”. In generale gli sportivi sardi sono quasi 942.000: la percentuale più elevata riguarda i ragazzi fra i tre i quattordici anni, quasi uno su due. La Sardegna qui supera la media italiana. Una percentuale che scende rapidamente tra l’adolescenza e l’età adulta, dove il numero passa a uno su cinque. I ragazzi meno brillanti lentamente abbandonano, e le società sportive “tagliano” i meno talentuosi. Purtroppo sono tanti i sedentari anziani, circa il 62%. Sale invece il numero delle donne che praticano sport ma gli uomini prevalgono ancora in modo netto soprattutto nella fascia agonistica (33,7% contro il 25, 3 %). Nel complesso la Sardegna supera la media del Sud (19, 6% degli sportivi contro il 15%), ma è ancora lontana dal raggiungere il più sportivo Nord (per esempio al nord est pratica sport il 31% della popolazione).

La Sardegna si colloca al quinto posto per i tesserati presso le Federazioni Sportive Nazionali e gli Enti di Promozione Sportiva, e all’ottavo per numero di impianti ogni 100.000 abitanti, mentre la classifica è guidata nettamente dalla Val d’Aosta. I tesserati sono saliti del 20% e gli operatori del 5,9%, mentre sono in lieve calo i volontari. Per quanto riguarda i tesserati lo sport più praticato è ancora il calcio, ma al secondo posto si piazza il Badminton, che ha vissuto una crescita del 400%, poi pallavolo e tennis, mentre il primo degli sport “minori” è la pesca, seguita da tutti gli altri. Nuoro e Cagliari si collocano ai primi posti per numero di tesserati (rispettivamente 18.000 e 12.000 tesserati per 100mila abitanti), mentre Oristano guida la classifica degli impianti (326 ogni 100.000 abitanti). In fondo alla classifica Ogliastra e Olbia Tempio, le peggiori rispettivamente per tesserati e per numero di impianti. “Non è comunque detto che anche nelle zone peggiori il quadro sia del tutto negativo”, avvisa il Coni.

La spesa pubblica nello sport ammonta complessivamente a 2,5 miliardi di euro, in gran parte sostenuti dalla Regione e dagli Enti, con la Regione che ha investito 30 milioni di euro nell’ultimo triennio. Dati purtroppo in calo, del 20% per i Comuni, e del 10% per la Regione. Nel complesso comunque la Sardegna supera la media nazionale, con quasi 27 euro a persona spesi dai comuni, contro i 25 dell’Italia. “Regione e Comuni mostrano una grande sensibilità”, dice il rapporto del Coni.

Calano purtroppo anche i consumi delle famiglie nello sport. “Si tratta di cifre stimate”, avvisa il rapporto, ma probabilmente realistiche. Il calo dal 2010 sfiora il 20%, e nel complesso i sardi hanno speso oltre 400 milioni di euro, con una cifra media di 40 euro al mese a persona. Tra le spese la voce più rilevante è l’abbigliamento. La spesa al botteghino è calata del 13% probabilmente a causa “dell’affare Sant’Elia”, dato che la spesa per gli altri sport di squadra è salita del 70%, grazie alle imprese della Dinamo basket. I sardi sono anche grandi sportivi con il joypad, e hanno speso in videogames sportivi quasi 3 milioni di euro.

Positive infine le notizie sul piano della formazione. L’Università di Cagliari si piazza al nono posto su 28 atenei, con 395 iscritti, anche se purtroppo si è visto un calo del 25%. Va molto bene la Scuola Regionale dello Sport, che ha realizzato 15 corsi per tecnici sportivi nell’ultimo triennio e nel 2010 ha dato vita al Laboratorio dello Sport, che ha realizzato 86 progetti di ricerca, guadagnandosi in breve tempo l’attenzione internazionale. Ma la migliore notizia viene dal progetto di alfabetizzazione delle scuole, che ha coinvolto ben 14.000 alunni nel 2013, con un netto incremento: “una buona semina oggi per un buon raccolto domani”, conclude il Coni.

Giovanni Lorenzo Porrà