Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via libera al master plan

Fonte: L'Unione Sarda
16 luglio 2014


AEROPORTO. Aree di sosta per gli aerei e recupero della zona militare

 

Firmato il decreto per l'ampliamento dello scalo


 

L'aeroporto di Elmas è pronto al decollo. Il decreto ministeriale di valutazione di incidenza ambientale (Via) che autorizza l'espansione dello scalo cagliaritano è stato firmato dai ministri dell'Ambiente e della Cultura. Rimangono da definire i dettagli tecnici dei progetti da 80 milioni di euro che consentiranno la realizzazione di parcheggi per aerei e auto, nuove piazzole e il recupero della parte militare. Un intervento che aumenterà notevolmente le potenzialità dell'aeroporto. Il sogno della Sogaer (la società che lo gestisce per 40 anni) è farlo diventare base operativa di importanti compagnie aeree.
IL MASTER PLAN Il progetto di sviluppo dell'aeroporto di Elmas ha subito un'accelerata il mese scorso. «Il nulla osta era arrivato oltre un anno e mezzo fa, ma era praticamente inefficace per la mancanza delle firme dei due ministri», afferma Vincenzo Mareddu, presidente della Sogaer. «Il master plan è stato approvato e gli interventi sono eseguibili, manca solo il documento per la Compatibilità tecnica che verrà messo a punto appena il ministero dei Trasporti convocherà la conferenza di servizi». In cosa consiste il progetto? «Il Piano di sviluppo aeroportuale prevede un ampliamento dell'area verso nordest - a Santa Caterina, dove abbiamo ridimensionato l'intervento da 15 a 9 ettari - per la realizzazione di un piazzale aeromobili di aviazione generale e aree di sosta. Vogliamo anche razionalizzare i servizi aeroportuali e le installazioni militari presenti nelle aree a sudest per la loro trasformazione in piazzali per aerei dell'aviazione commerciale per passeggeri e merci. Inoltre prevediamo di ristrutturare le installazioni a ovest per la creazione di una base tecnica manutentiva, per l'insediamento di un parco logistico e l'ampliamento del lato nordest dell'aerostazione passeggeri. A settembre - aggiunge Mareddu - il Nucleo elicotteri dei carabinieri si trasferirà nel nuovo hangar realizzato dove un tempo sorgeva il campo da calcio dell'Aeronautica. Avremo così subito uno spazio a disposizione dell'aviazione generale».
IL CALENDARIO DEI LAVORI Quali sono i tempi di intervento? «La legge impone la convocazione della conferenza dei servizi con i due ministeri, Enac, Regione, Provincia e i Comuni di Cagliari ed Elmas entro trenta giorni dal decreto firmato il 13 giugno», spiega Mareddu. Tre giorni fa. «Siamo in Italia, immagino che l'incontro venga fissato dopo l'estate». Il presidente della Sogaer vuole bruciare i tempi. «Contestualmente l'Ente nazionale dell'aviazione civile attiverà le procedure per l'esproprio dei terreni di Santa Caterina per pubblica utilità, anche se confidiamo in una soluzione meno dispendiosa». L'Enac e la Sogaer hanno già stilato una scaletta per la realizzazione delle piazzole, prima tappa del Piano aeroportuale complessivo. «Il primo trimestre dell'anno prossimo, una volta risolti gli ultimi dettagli e le prescrizioni imposte dal decreto, partiranno i lavori per le piazzole che saranno eseguiti dall'associazione temporanea di imprese Bachini ed Ntc che si è aggiudicata l'appalto da 10,75 milioni di euro (8,75 dell'Enac - 2,5 della Sogaer) e che dovranno concludersi entro otto mesi dalla data di inizio».
Per il futuro dell'aeroporto ci sono da fare i conti con la scadenza del mandato del presidente del Cda (primavera 2015) e con la cessione del 40 per cento (circa 30 milioni di euro) delle quote della Sogaer: «Questa volta - conclude Mareddu - saremo più celeri rispetto al passato».
Andrea Artizzu


La battaglia

«Irregolare
l'esproprio
del 1974»

Tre anni fa la Sogaer aveva messo in bilancio cinque milioni di euro per l'acquisto dei terreni di Santa Caterina. Tutto sembrava destinato ad andare a buon fine: il patto con Alessandro Podda, amministratore della società proprietaria di quei 15 ettari confinanti con la pista dell'aeroporto, era quasi fatto, c'erano solo da limare alcuni dettagli. La Sogaer, però, voleva abbassare il prezzo e prendeva tempo convinta di essere l'unica acquirente. Non aveva fatto i conti con l'ex presidente del Cagliari Massimo Cellino che, con sei milioni di euro, si era aggiudicato i terreni dove avrebbe voluto costruire lo stadio della società rossoblù. Un progetto contrastato da Sogaer ed Enac.
Ma non è l'aspetto penale che interessa alla società aeroportuale. Con decreto ministeriale il progetto di sviluppo è diventato di interesse pubblico . Tradotto, quei terreni (un tempo dell'Ersat, che nel frattempo sono passati da pascolo a classe G, edificabili) possono essere espropriati. I legali della Sogaer cercano il colpo grosso. L'area era già stata espropriata dalla Regione nel 1974, a favore della società Santa Caterina, per lo sviluppo del cavallo sardo. Senza mai - così afferma l'Enac - essere stata attrezzata e utilizzata per quelle finalità. La Sogaer vuole dimostrare che quell'atto è irregolare. Se così fosse l'area tornerebbe di proprietà della Regione. E, di conseguenza, gratis all'aeroporto che, è bene ricordarlo, è di proprietà dello Stato.
A. A.

 


Sogaer

«Buste paga
per piloti
e tecnici
aeronautici»

Non solo piazzole per aerei e hangar per la manutenzione. «I lavori per l'ampliamento dell'aeroporto Mario Mameli contribuiranno ad attenuare la crisi di lavoro». Il presidente della Sogaer Vincenzo Mareddu analizza un aspetto non secondario legato al master plan dello scalo cagliaritano. «Abbiamo a disposizione circa 80 milioni di euro per attuare i progetti, che si svilupperanno in due fasi. La prima - spiega Mareddu - prevede opere per 48 milioni da concludere entro 5 anni. La seconda parte da 32 milioni di euro dovrà iniziare dopo la prima e terminata in nove anni».
A conti fatti, le opere saranno ultimate entro il 2029. «Sono certo che i lavori di ampliamento e riconversione genereranno molte buste paga. Le gare sono ovviamente aperte a società con sede fuori dalla Sardegna, ma è probabile e ragionevole che le maestranze siano della nostra regione. Non foss'altro per una questione di risparmio sui costi di vitto e alloggio. Discorso un po' più complicato - aggiunge Mareddu - va fatto sulle alte specializzazioni aeronautiche che devono avere caratteristiche specifiche». Questo è un aspetto che va affrontato con un'attenzione particolare. «Gli hangar militari, che l'anno prossimo diventeranno di nostra proprietà, sono a misura dei grandi aerei di linea che potrebbero trovare gli spazi adeguati per la manutenzione». Tradotto, buste paga per tecnici aeronautici, piloti e controllori di volo. Serve, ovviamente lungimiranza per farsi trovare pronti al posto giusto nel momento giusto.
A. A.