Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Villa Muscas, i decibel e le scartoffie: i film all'aperto possono aspettare

Fonte: L'Unione Sarda
3 luglio 2014


In ritardo la tradizionale rassegna cinematografia estiva: lunedì il sopralluogo del Comune

 


Il cinema sotto le stelle può aspettare. E infatti quest'anno, nella città che corre per diventare Capitale della Cultura, aspetta.
È una decina d'estati, ormai, che nel cortile di Villa Muscas, struttura comunale attaccata al Parco della musica appena negato all'associazione Jazz in Sardegna, si tiene una rassegna di cinema all'aperto. Tradizione vuole che si cominci nell'ultima decade di giugno: l'anno scorso la prima proiezione fu il 20, La cuoca del Presidente , di Christian Vincent, Francia 2012, 95 minuti. Quest'anno, invece, luglio è bello che cominciato e ancora niente: niente proiezioni, niente programma, niente date certe. Come mai?
IMPATTO ACUSTICO Il problema, pare, è sempre lo stesso: i decibel, spauracchio che - tra un esposto e l'altro («molti anche preventivi», ricordava qualche giorno fa il sindaco Massimo Zedda) e in attesa del più volte annunciato Piano acustico che dovrebbe stabilire i limiti consentiti in ogni zona della città - paralizza i dirigenti comunali. Il rischio di rilasciare un'autorizzazione di troppo e ritrovarsi sul banco degli imputati è concreto: chiedere a Claudio Papoff, responsabile del verde pubblico, rinviato a giudizio per la musica erogata due estati fa dalle casse del Sesto Senso, a Monte Urpinu. E gli avvocati di parte civile, che tutelano alcuni residenti della zona, hanno chiesto che il Comune stesso venga chiamato in causa come responsabile civile.
L'ASSOCIAZIONE Sarebbe proprio il rumore ad accomunare alla vicenda (ormai processuale) del chiosco di Monte Urpinu il cinema all'aperto in via Sant'Alenixedda, ma anche la guerra scoppiata fra amministrazione comunale e Jazz in Sardegna per il Parco della musica negato ai sei concerti estivi annunciati dall'associazione e la contestata delibera 70 che dichiara l'Arena costruita tre anni fa sul lungomare Sant'Elia l'unico spazio adatto a ospitare gli eventi ad alto impatto acustico. Al telefono Sandro Murtas, dell'associazione Cinemania che da sempre cura le proiezioni a Villa Muscas, è laconico: «Lunedì la commissione comunale di Vigilanza effettuerà un sopralluogo a Villa Muscas e speriamo di avere il via libera». Lunedì è il 7 luglio: come mai tanto ritardo? «Mi scusi, non posso parlare, sono a Riccione per seguire un festival. Arrivederci». Fine della telefonata.
Qualcos'altro si apprende curiosando sul profilo Facebook “Cinema all'aperto Villa Muscas” dove, già dal 22 giugno, si leggono numerosi messaggi degli aficionados: Rita Rozzo, 22 giugno ore 18.14: «E il programma?». Anna Melis: «Già, il programma?». Elisabetta Cogotti: «Aspettiamo il programma». Enne Scalas: «E il programma?». Veri Fanari: «Come sopra». Silvana Deplano: «Stessa domanda». Il 27 giugno, dagli organizzatori, poche righe: «Scusate il ritardo... siamo ancora in attesa delle autorizzazioni comunali per poter partire con la rassegna». Poi nient'altro. Avant'ieri Sabina Salis domandava: «Quando inizia?» Alla domanda, per ora, non c'è risposta.
Pare che l'impedimento sia di carta. Anzi, siano le carte: quelle che gli organizzatori si sono sentiti chiedere quest'anno dal Comune. Molte di più degli anni scorsi. Carte relative all'edificio. E carte relative ai decibel.
LE RICHIESTE Partiamo da queste ultime. A fornire l'audio, durante le proiezioni a Villa Muscas, è da anni uno stesso piccolo impianto di amplificazione: 200 watt, cassa destra, cassa sinistra. Stop. Dolby surround? Zero. Subwoofer mai pervenuti. I film della rassegna, tradizionalmente, sono ben diversi dagli action movie tutti spari, esplosioni, boati. Quanto agli orari, non si va oltre le 23,30. Eppure quest'anno, sulla scia delle recenti contestazioni (una per tutte: quella preventiva in occasione della prova del mondiale di Rally allestita nel porto) il Comune chiede il certificato di impatto acustico: a rilasciarlo, alla modica cifra di 700 euro, sono degli ingegneri abilitati che misurano la potenza effettiva di amplificatori e altoparlanti e ne calcolano l'impatto sul contesto urbano. Attorno alla villa, che ospita il Centro della cultura contadina ed è sede di un ricco museo e di locali adibiti a incontri e conferenze, ci sono dei palazzi: è sulle pareti di questi ultimi che si deve andare a vedere se i dialoghi dei film superano i 70 decibel.
AGIBILITÀ Ma l'acustica non sarebbe tutto. Villa Muscas, come gran parte degli edifici comunali, avrebbe problemi di rispetto delle norme di sicurezza: ci sarebbero magagne che riguardano il tetto, altre che concernono il cortile, e non sarebbero immuni neppure i bagni. Inquietante, peraltro, in uno spazio dove si tengono anche manifestazioni di carattere enograstronomico.
Marco Noce