Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Pochi controlli e gli incassi sono già diminuiti»

Fonte: L'Unione Sarda
30 giugno 2014


I GESTORI. Nuove regole e polemiche

 


  

«L'ordinanza è in vigore, ma ci sono più persone e più birre del solito». I tavolini del ristorante “Principi di Dan” sono davanti alla folla che riempie piazza Santo Sepolcro. «L'ordinanza c'è, ma il controllo no: a cosa serve farla se non viene rispettata?», si chiede il titolare Mattia Tosi. «Anche se credo che lasciare tutte quelle bottiglie per terra e urinare in mezzo alla strada non siano comportamenti che puoi correggere con una legge, è una totale mancanza di educazione civica».
INCASSI E se la piazza era affollata nonostante l'ordinanza, altri ne hanno pagato le conseguenze. La pizzeria “Fuori di Zucca” di piazza Yenne non ha tavolini all'esterno, dentro ci sono poche sedie e tanto caldo. «Abbiamo incassato meno della metà, praticamente non possiamo più lavorare», lamenta Andrea Zucca, «mentre a una decina di metri da noi finisce il limite dei divieti e in via Santa Margherita tutto resta come prima: se si punta su quel provvedimento, almeno che si estenda a tutto il centro». La mappa delle zone in cui alle 22 di sabato è scattato il divieto di circolazione con birra in mano è uno degli aspetti più criticati dai gestori dei locali, sotto accusa l'esclusione del corso e di Castello.
I LOCALI Gli obiettivi principali dell'ordinanza prefettizia sono le attività che vendono alcolici fino a tardi, nonostante per tutti il divieto ora scatti alle 3, ma nella rete sono rimaste intrappolate anche altre attività commerciali.
Ai locali storici di piazza Savoia si sono affiancati negli ultimi anni nuove attività. «Venerdì sera dei turisti inglesi sono stati qui, hanno preso da bere e si sono seduti nel muretto qui davanti per una serata piacevole. Sono tornati a trovarci e ho dovuto spiegare loro che non potevano più consumare all'esterno. Non riuscivano a crederci». Valentina Fontana da due settimane ha aperto il “Moon Shine” e si è ritrovata subito la tegola dell'ordinanza. «Tanti sacrifici e investimenti vengono così messi a rischio. In un momento di crisi come questo, con il turismo che rappresenta l'unica speranza in Sardegna, si tagliano le gambe a chi investe. Si cerca di fare incassi durante l'estate e invece con l'ordinanza i clienti potranno consumare fuori solo d'inverno».
PROPOSTA In quella parte della Marina l'età media dei frequentatori notturni si è abbassata con l'arrivo della chupiteria “Sphera Locura” in via Dettori, dove i giovani ora sono costretti a consumare all'interno. «Sul divieto di portare il vetro per strada sono pienamente d'accordo», commenta il titolare Marco Crobu, «ma credo che questo provvedimento possa essere modificato e migliorato. Dovrebbe essere concesso almeno di poter consumare davanti ai locali utilizzando bicchieri di plastica».
FAVOREVOLI Il divieto della Prefettura di vendere alcolici riguarda anche i distributori automatici, ma quello che offre bottiglie di birra in via Baylle sabato notte era regolarmente in funzione. A pochi passi c'è il bar “Sweet Coffee”, gestito da due residenti della Marina che apprezzano i nuovi divieti. «Non abbiamo visto in giro i soliti gruppetti di ragazzini ubriachi fradici», commentano Chiara e Irene Melis, «magari è solo perché è il primo giorno, ma se questo è il risultato ben venga l'ordinanza del prefetto».
Marcello Zasso


«In città mancano
i bagni chimici»

«La città non può essere sprovvista di bagni chimici, il sindaco deve prendere provvedimenti e deve farlo con urgenza». Edoardo Tocco, vice presidente della commissione Servizi tecnologici lancia un appello al primo cittadino perché venga ripristinato al più presto il servizio e annuncia anche un'interrogazione in Consiglio comunale. «Migliaia di persone in queste sere d'estate affollano le strade e non esiste un bagno pubblico in tutta la città. Prima c'erano decine di bagni chimici, con apposito appalto, poi sono diminuiti e adesso sono addirittura scomparsi: serve un intervento urgente per garantire un servizio primario per una città che si candida a diventare una capitale del turismo».
Nei punti più frequentati della città, scelti come ritrovo notturno dai giovani, l'unica possibilità per espletare i bisogni fisiologici è offerta dalle attività commerciali, ma centinaia di ragazzi ogni notte fanno i propri bisogni in mezzo alla strada. Emblematico il caso delle scalette di piazza Santo Sepolcro: sul lato della chiesa, anche con la piazza affollata per il flash mob di sabato notte è stato un continuo via vai, con la scia di liquami che ha attraversato tutta la piazza e raggiunto via Dettori.
«In questo periodo ogni sera migliaia di persone affollano il centro e in tanti bevono qualcosa, non si può non garantire la presenza dei bagni chimici. Ma il problema non si pone solo di notte, ci sono tanti turisti a spasso durante il giorno e penso anche ai tanti anziani che si muovono in città e hanno spesso bisogno di un bagno: è una questione di civiltà - aggiunge il consigliere regionale e comunale del Pdl - e comunque non basterà la sola presenza dei bagni chimici perché dovrà essere sempre garantito un idoneo servizio di pulizia che li renda utilizzabili dai passanti». (m. z.)