Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via alle grandi manovre

Fonte: L'Unione Sarda
13 giugno 2014

POLITICA. L'obbiettivo è l'elezione del sindaco. Massidda in pole

Forza Italia, un vertice senza Farris e Porcelli 


Parola d'ordine, riorganizzare il partito. L'idea di massima: ridisegnare la composizione della dirigenza, riformare struttura e livelli di responsabilità, ipotizzare primarie di coalizione per la scelta dei candidati, ridare ossigeno alle casse esangui. Obiettivo: «Riconquistare gli elettori in fuga».
T-Hotel, qualche giorno fa. Il vertice regionale di Forza Italia si è autoconvocato per dare un senso all'esito del voto delle Europee. L'immagine è quella di una sala chirurgica: sul lettino il partito con i suoi acciacchi (meno 4% rispetto alle regionali), a discutere per capire le ragioni dell'ennesima flessione elettorale quattro big in camice e guanti di lattice (l'eurodeputato Salvatore Cicu, gli ex sindaci di Cagliari Emilio Floris e di Olbia Settimo Nitzi, il consigliere regionale Edoardo Tocco). Riunione per pochi, stando ai numeri. Tra gli amministratori mancano i consiglieri comunali Giuseppe Farris (capogruppo a palazzo Bacaredda), Stefano Schirru (ex coordinatore cittadino) e Maurizio Porcelli. «Nessuna frattura», chiarisce Tocco. «La riunione doveva valutare le ragioni dell'ultima sconfitta elettorale ma soprattutto pensare a come ripartire».
La presenza di Tocco, al di là del suo ruolo di consigliere regionale (eletto con 4.300 voti), aveva un doppio significato. «Ho a cuore le sorti del partito in senso generale e in vista delle prossime sfide». Tocco è anche consigliere comunale al secondo mandato (900 voti nel 2011), ha la base elettorale storica a Sant'Avendrace e pensa che il prossimo appuntamento per la scelta del candidato-sindaco non sia così lontano. «Non abbiamo discusso di candidature ma condiviso una riflessione e un'esigenza». La prima: «Non possiamo continuare a pensare agli elettori soltanto in campagna elettorale. Far politica è stare tra la gente ogni giorno per captarne i bisogni e poi rappresentarla nelle varie istituzioni». Seconda esigenza: «Forza Italia deve ritrovare la capacità di dialogare con i propri elettori. Soltanto così potrà porsi al centro di un cambiamento che deve vederla di nuovo partito-guida del centrodestra e protagonista vincente come nel 1994, nel 2001 e nel 2009». Come sedurre gli elettori in fuga è fatto conseguente a un lavoro capillare che «inizierà quando Berlusconi deciderà quali saranno i vertici del partito, a partire dal coordinatore regionale». Le scelte imminenti: «Trovare una sede, pensare a un tesseramento, con quote da 5-10 euro ciascuna. Il partito è senza soldi, e bisogna ricostruire tutto». Poi arriveranno le scelte. Tocco: «Dobbiamo avere l'umiltà di riconoscere che le primarie che fa il centrosinistra sono la strada maestra. Le scelte future dovremmo farle anche noi così».
E Tocco ci sarà. Il consigliere non si autocandida a sindaco («penso che Massidda potrebbe coprire bene quel ruolo») ma non nega che il suo peso elettorale potrebbe permettergli di coltivare l'ambizione. «Se il partito lo vorrà, mi troverà pronto».
La prospettiva delle primarie non spaventa Giuseppe Farris, leader azzurro in Consiglio comunale, indicato come possibile candidato-sindaco. «Al voto mancano ancora due anni», spiega. «Se dal lato umano il periodo può essere considerato di breve durata, sul piano politico è un'era geologica. In due anni possono cambiare tante cose. Oggi è impensabile ipotizzare scelte e candidature per una competizione elettorale tanto lontana». Gli esempi non mancano: «Alle ultime comunali qualcuno aveva previsto prima delle primarie del centrosinistra il successo che poi ha avuto Massimo Zedda»?
Pietro Picciau