Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

Palazzo davanti a Bonaria, reperti archeologici stoppano il cantiere

Fonte: web cagliaripad.it
30 maggio 2014


 

Saranno gli esperti della Soprintendenza a indagare sui ritrovamenti. “Per ora abbiamo trovato soltanto dei muri”, spiega Donatella Mureddu funzionario di piazza Indipendenza, “il blocco dei lavori è stato necessario per consentire l’indagine”

Ennio Neri,
e.neri@cagliaripad.it


 

 

Sono bastati due colpi di benna. E subito son saltati fuori i reperti archeologici. E così le ruspe si son fermate e hanno lasciato il cantiere per la costruzione del palazzo di via Milano davanti alla basilica di Bonaria, quello contestato a lungo dai residenti del rione. E saranno gli esperti della Soprintendenza ai Beni archeologici  a indagare sui ritrovamenti. “Per ora abbiamo trovato soltanto dei muri”, spiega Donatella Mureddu funzionario di piazza Indipendenza, “il blocco dei lavori è stato necessario per consentire l’indagine”. I tempi comunque dovrebbero essere celeri. L’area di Bonaria da sempre custodisce e restituisce alla città tesori archeologici. Numerose le tombe scavate nel colle e spuntate nel vecchio cimitero e nella nuova scalinata. E ora la storia fa di nuovo i conti con le ruspe e il cemento.

Il progetto, avanzato dalla ditta Sodelco e approvato definitivamente alla fine del 2011, prevede la costruzione, in un’area tra le vie Taranto, Milano e Ravenna, di un fabbricato di quattro livelli: tre piani di appartamenti più uno di uffici al piano terra.

Nell’aprile scorso saltò fuori un preavviso di diniego da parte della Soprintendenza (stavolta quella dei Beni culturali e paesaggistici) che fece esultare i residenti: l’edificio fu ritenuto incoerente col contesto urbanistico di riferimento e cioè il piazzale antistante la Basilica, dove si trovano 3 villini e nessun palazzo. E proprio a questi villini avrebbe dovuto omologarsi la nuova costruzione (fu anche bocciato il materiale di rivestimento dello stabile, marmo travertino troppo simile a quello della Basilica). Ma successivamente la Sodelco presentò delle controdeduzioni al preavviso e alla fine la Soprintendenza, abbandonò l'ipotesi del villino e diede l’ok definitivo alla costruzione del palazzo, che ottenne così la concessione edilizia da parte dell’amministrazione comunale. Il cantiere, è partito 15 giorni fa e ieri il ritrovamento degli antichi muri nel sottosuolo. Non solo. Gli abitanti non ci stanno e si preparano a fare una richiesta di accesso agli atti per trovare la strada e continuare la battaglia contro il cemento.