Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cellino, l'ultimatum: soldi entro mercol

Fonte: L'Unione Sarda
30 maggio 2014

È pronto a far saltare la trattativa se non riceverà i primi 10 milioni 

edì Ieri nuovi contatti fra Cagliari e Fluorsid Group Da buon giocatore, Massimo Cellino aspetta. A Miami, in una sala riservata del Delano South Beach hotel, ha deciso di passare. Le carte sono nelle mani dei suoi interlocutori romagnolo-americani. In quel mazzo, ce n'è una più pesante e insidiosa, quella che dovrà essere mostrata oggi alle 15 a Massimo Zedda. Con nomi, cognomi, cifre e progetto vero, non un rendering fine a se stesso. «Che se la vedano loro, lasciamoli fare», avrebbe detto ieri il presidente del Cagliari - e del Leeds - a chi gli chiedeva insistentemente se il passaggio di proprietà fosse reale e certificato. Perché l'affare Cagliari è tutt'altro che chiuso, fra colpi di scena e improvvisi cambi di direzione. Sì, perché Tommaso Giulini, che sembrava fuori gioco dopo il trionfale annuncio americano, è ancora in corsa. E perché c'è un ultimatum, fresco fresco, che arriva da Miami: «Se entro mercoledi non saranno arrivati i soldi ( dieci milioni di euro, la prima tranche dell'operazione ), allora presenterò il conto anche io». Parole e musica del rocker di Sanluri, che cerca di chiudere a suo favore l'operazione della vita ma è pronto, prontissimo a far saltare il banco.
Non solo, perché ieri sarebbe ricominciato il dialogo - interrotto dopo la notte di Miami e i “selfie” Cellino-Silvestrone - fra il Cagliari e la Fluorsid Group. Un fiume di sms, interpretati come un chiaro invito a non desistere. Non ancora, almeno, perché il castello americano è in piedi almeno fino a mercoledì. Ecco perché la trasferta cagliaritana di Luca Silvestrone è quella più delicata, rispetto alle precedenti visite primaverili fra via Roma e viale La Playa. Il mediatore romagnolo dovrà dimostrare ufficialmente al sindaco Massimo Zedda la trasparenza dell'operazione (nomi, cifre e provenienza del colossale investimento), in un clima di diffidenza alimentato dalla pressione dei rappresentanti dell'opposizione in Consiglio.
Mentre Cellino aspetta, con quel tarlo che gli cambia l'umore in un istante: «Da Cagliari m'anti bogau». Il presidente resta prigioniero dell'ipotesi complotto, di aver fatto da capro espiatorio su più fronti (Sant'Elia, Is Arenas) e di aver dovuto “pagare” con la fuga dorata in Inghilterra. Cellino resta lontano anni luce da Zedda, ha visto come un ulteriore “oltraggio” il timido via libera per il Sant'Elia solo alla fine del campionato e paradossalmente non sembra che tifi per la chiusura dell'accordo fra il nuovo Cagliari e il Comune.
Umorale come e più di prima, non sembra totalmente convinto di lasciare la sua creatura, il Cagliari, nelle mani di chi non si materializza ancora. O forse è certo che la vicenda stadio sarà quella che potrebbe mettere in fuga i nuovi interlocutori, pronti da subito a mettere la questione Sant'Elia fra le priorità dell'affare Cagliari.
«Io osservo da buon giocatore», dice Cellino, «faremo i conti alla fine». Miami, Leeds, il cuore resta rossoblù e la fine dell'impero di Massimo I sembra sia ancora tutta da scrivere. «Lasciamoli fare», ha detto ieri, riferendosi ai due protagonisti dell'incontro di oggi in via Roma. Pronto a far saltare tutto. (e.p.)