Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Caos Tasi, torna l’ipotesi di un rinvio

Fonte: La Nuova Sardegna
19 maggio 2014

La decisione in settimana. Il sottosegretario Delrio: «Ma i Comuni devono decidere alla svelta sulle aliquote»


ROMA Torna in pista la possibilità di un rinvio per la prima rata della Tasi. I sindaci riaprono all’idea di un rinvio, anche se chiedono in cambio una compensazione per le risorse che arriveranno più tardi. E il governo, mentre la data si avvicina, torna a tessere la tela del confronto. «Penso che la prossima settimana si saprà se ci sarà una proroga o no», afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio che chiede ai cittadini di avere «un po’ di pazienza con i vostri sindaci», dato che è la “prima” applicazione di questa tassa. Ma Delrio invita anche «i Comuni che non lo hanno fatto a causa delle elezioni a decidere alla svelta» le aliquote. Una prima riunione tecnica tra l’Anci e il ministero dell’Economia è fissata per oggi. Seguiranno in settimana contatti politici. Ma è difficile che, visti gli impegni elettorali, un decreto possa arrivare prima del verdetto delle urne del prossimo fine settimana. Finora hanno deciso solo un migliaio di amministrazioni. Tra i macigni che pesano sulla vicenda c’è il fatto che sono circa 4mila i comuni che andranno alle urne contemporaneamente con le elezioni europee e, certamente, dovranno essere i nuovi amministratori a definire il bilancio entro luglio. L’ultimo incontro tecnico-politico tra Anci e governo si era tenuto giovedì ed era finito con una fumata nera. Nessun rinvio. «Il rinvio rischia di provocare un buco e di rendere impossibile l’erogazione dei servizi», aveva detto il presidente dell’Anci, Piero Fassino che ora invece apre all’ipotesi. «Abbiamo proposto al governo - dice - un doppio regime: mantenere la scadenza del 16 giugno per i Comuni che hanno già deliberato, far slittare al 16 settembre il pagamento degli altri comuni che avranno così il tempo di deliberare le aliquote entro il 31 luglio». Una proroga generalizzata - spiega invece - dovrebbe trovare delle compensazioni economiche. Ed è proprio questo uno dei nodi sul tavolo. Ma sarebbe proprio quella di un rinvio per tutti l’ipotesi che potrebbe essere percorsa per evitare complicazioni ai contribuenti. Le ipotesi sulla scadenza per il pagamento della prima rata sono diverse. C’è quella minimale del 16 luglio, che però non aiuterebbe i comuni costringendoli ad un tour de force, e la possibilità di un rinvio al 16 settembre. In base alla normativa attuale, invece, i comuni dovrebbero decidere le aliquote entro il 23 di maggio. Senza alcuna decisione i proprietari di prima casa potrebbero rinviare il pagamento in unica soluzione a dicembre mentre per le seconde case sarebbe un vero e proprio pasticcio. Dovrebbero pagare la metà della Tasi annuale in base all’aliquota dell’1% decisa a livello nazionale. Ma rimane il nodo della quota che spetta agli inquilini, che può variare tra il 10 e il 30% che sarebbe impossibile definire in via forfettaria. Sulla Tasi si sta facendo «un enorme pasticcio», ha detto il segretario generale della Uil Angeletti. «Tutti se la prendono con i Caf - ha continuato - ma se non ci fossero gli italiani si metterebbero le mani nei capelli. Ci sarebbe da andare tutti agli uffici dell’agenzia delle entrate», ha concluso ironizzando. Per il presidente del gruppo Nuovo centrodestra al Senato Maurizio Sacconi «La terribile inefficienza di molte amministrazioni comunali può condurre ad utilizzare smodatamente la tassazione sulla casa, colpendo molte famiglie e molte piccole imprese già in difficoltà».