Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'alternativa resta sempre l'impianto di Is Arenas

Fonte: L'Unione Sarda
15 maggio 2014

Campionato

Il sogno è quello di un impianto nuovo, ecosostenibile, tutto pannelli fotovoltaici e tecnologia, circondato da laghetti per la «fitodepurazione», interamente coperto e vivo sette giorni su sette. Ma il Sant'Elia attuale, fatto di cemento armato cadente e tubi metallici, bagni sospesi a quattro metri di altezza e una tettoia sulla tribuna centrale che cade a pezzi, rimane comunque l'unica ancora di salvezza per la prossima stagione. Perché il vecchio stadio cagliaritano è l'unico in Sardegna a poter garantire in tempi - si spera - brevi 16mila posti, soglia minima necessaria per iscrivere il Cagliari al campionato 2014-2015. Le alternative portano fuori dall'Isola: Trieste, Reggio Emilia, Modena, il Flaminio di Roma. Uno degli aspetti paradossali della vicenda è che se dovesse andare in porto la riqualificazione definitiva del Sant'Elia, quella firmata Meis-Silvestrone, l'impianto cagliaritano potrebbe ospitare le partite casalinghe dei rossoblu solo fino al prossimo febbraio al massimo. Perché le previsioni fatte da Comune e rappresentanti del fondo americano parlano di un via libera ai progetti entro la fine dell'anno e di un via ai lavori all'inizio del 2015. Poi tornerebbe in campo la soluzione di Is Arenas: lo spostamento dei rossoblu a Quartu consentirebbe di programmare un cantiere molto più veloce e meno costoso. Non è un caso che i protagonisti di questa vicenda, da Silvestrone al sindaco Zedda, passando per il primo cittadino di Quartu Contini, abbiano già preso in considerazione l'ipotesi. (m.r.)