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Cagliari-americani: si tratta. L'archistar Meis ridisegna il Sant’Elia: “Sarà il simbolo della città

Fonte: web SardegnaOggi.it
12 maggio 2014

 

 

Cagliari-americani: si tratta. L'archistar Meis ridisegna il Sant’Elia: “Sarà il simbolo della città”
Accelerata nelle trattative per la vendita del Cagliari e verso il nuovo stadio. Doppio incontro in città per i rappresentanti del fondo di investimento americano interessato alla società rossoblù. Tra loro l’archistar Dan Meis: “Il Sant’Elia simbolo della città del futuro”.

CAGLIARI - La trattativa per la cessione del Cagliari Calcio prende corpo. I rappresentanti del fondo di investimento americano interessato alla società rossoblù questa mattina sono stati ricevuti nel centro sportivo di Asseminello. Ad accoglierli Giuseppe Accardi, avvocato e membro del Cda, in rappresentanza del presidente Massimo Cellino. “È stata ribadita la volontà di cedere la società, possiamo dire che è nata la trattativa” così Luca Silvestrone, intermediario dell’operazione, definisce l’incontro odierno e prosegue: “Oggi è un punto di svolta perchè si conferma l’impegno sia da parte degli investitori sia da parte dell'amministrazione”.

Il riferimento è al secondo importante incontro che si è tenuto nel pomeriggio, questa volta al terzo piano di Palazzo Bacaredda sede del Comune di Cagliari, alla presenza del sindaco Zedda accompagnato dal suo staff composto da assessori e tecnici. Allo stesso tavolo, accanto a Silvestrone si è seduto Dan Meis noto architetto americano tra i principali esperti nella progettazione di stadi all'avanguardia. Ma non solo: “Dan Meis è in rappresentanza degli investitori” ha affermato Silvestrone facendo intendere che dietro il misterioso “gruppo americano” qualcuno c’è, anche se a precisa domanda le bocche rimangono cucite: non emergono ulteriori dettagli.

LO STADIO. Di certo si sa che, se l’affare con Cellino verrà concluso, a ridisegnare il nuovo stadio sarà proprio Meis: “Ho imparato presto che gli stadi sono la casa dei tifosi - queste le sue prime parole alla stampa isolana -, questa loro passione per il calcio emerge soprattutto quando si è in Italia. Un progetto come il nostro può essere il simbolo della città del futuro”. Di sicuro c’è inoltre un altro aspetto: il Sant’Elia non sarà quello visto nel render presentato da Davide D’Arace, geometra (oggi assente) che ha coordinato il team che ha redatto lo studio di fattibilità, ma al 99% verrà stravolto: “Nella progettazione dobbiamo considerare moltissimi aspetti - spiega Meis - che vanno dalla sicurezza alla vicinanza dei tifosi al campo. Non ho un'idea precisa su come sarà perchè bisogna tenere conto del contesto. Io credo che lo stadio debba essere aperto e luminoso, la vicinanza al mare è fondamentale anche perchè l’area è tra le più suggestive”. Poi conclude: "Da parte nostra c’è determinazione a realizzare l'opera”.

Nel quartiere Sant’Elia il suo estro potrebbe così affiancarsi a quella di Joao Nunes, archistar portoghese chiamato dal Comune a riqualificare una grande area verde tra l’Arena Concerti e il Lazzaretto, come ha ricordato il sindaco Zedda: “Lo stadio si inserisce in un contesto sul quale stiamo già intervenendo. Noi non avremo soltanto un nuovo campo ma l’occasione in questo caso potrebbe superare le aspettative di tanti perchè andrebbe a sommarsi all’intervento sul paesaggio che abbiamo affidato a Nunes”.

Entrambe le strade, oggi, sembrano spianate ma non mancano difficoltà e incertezze. Le prime riguardano il prossimo campionato del Cagliari: dove giocherà la squadra? l’ipotesi Is Arenas potrebbe essere “fattibile qualora temporanea” ha affermato il primo cittadino, anche se vanno risolti i nodi relativi alle autorizzazioni paesaggistiche e urbanistiche. Non è escluso inoltre un utilizzo del Sant’Elia durante i lavori ma in questo caso i tempi potrebbero dilatarsi. Le difficoltà sono inoltre dettate dai tempi che, tra calciomercato e iscrizione al nuovo campionato, stringono: “Si potrebbe valutare una co-gestione nella fase di transizione tra vecchia e nuova società" questo il parere di Silvestrone. I dubbi: il fondo di investimento americano, Dan Meis a parte, continua a rimanere nell’ombra ufficialmente “per la delicatezza della trattativa”. Infine, il Sant’Elia entro il 20 giugno dovrà poter accogliere 16 mila spettatori, così vogliono le nuove norme: le riunioni della commissione provinciale di vigilanza proseguno da mesi, senza esito.

Nella foto Silvestrone e Meis (a destra) con una sciarpa del Cagliari donata da alcuni tifosi