L'ALTRO PRIMO MAGGIO. Anche una classica regata velica fino a Nora
La mappa in una mano, l'immancabile digitale nell'altra. E il naso all'insù, verso la cima della Torre dell'Elefante. Yes, it's very nice e risatina corale, le quattro turiste giapponesi proseguono la scarpinata in Castello. Panni stesi ad asciugare, poche macchine in giro, sembra un giorno qualunque. Sembra, finché si arriva a piazza Arsenale e alla Cittadella dei Musei. Affollata come di rado capita, da chi alla sagra di Sant'Efisio ha preferito una mattina tra teche e percorsi guidati. Turisti, francesi per lo più. E tanti cagliaritani. «Siamo arrivati presto», raccontano i coniugi Musu, «volevamo goderci in tutta tranquillità la mostra su Giovanni Lilliu». Tutte piene, di visitatori e silenzio attento, le sale dell'esposizione “L'isola delle torri” dedicata al grande archeologo, la più gettonata del complesso con il Museo Archeologico, che ospita alcune statue dei Giganti di Mont'e Prama. Per loro, la maggior parte dei 1.123 biglietti staccati durante l'intera giornata. Una piccola porzione invece per la Pinacoteca, almeno fino all'ora di pranzo: terminata la sagra, un rinnovato flusso pomeridiano ha reso omaggio anche ai retabli.
FIERA Si è giocato d'anticipo anche in viale Diaz. Scarpe comode e borsa a tracolla, la mise d'ordinanza in una giornata di chilometri e sole, molti hanno raggiunto di buon mattino l'ingresso della fiera internazionale, bilanciando la corrente dei camminatori in direzione piazza Yenne. «Abbiamo assistito alla sagra tante volte, bello ma troppa confusione», spiegano Angela Attene e Gianfranca Tinti, cariche di sacchetti, «la crisi si avverte, ci sono meno stand ma si trovano delle buone occasioni», concordano, mostrando stracci miracolosi e padelle per cottura senza grassi. Come loro, i primi arrivati hanno lasciato i padiglioni giusto prima dell'ondata post sfilata. Panini con salumi di montagna, assaggini di croccante e poi olive pugliesi e, ma sì, anche di miele, hanno dato il via alla tradizionale passeggiata pomeridiana tra prodotti locali ed etnici (affollatissimo lo stand dell'artigianato sardo), mobili e, per i più giovani, giochi spericolati.
MONTE CLARO Dall'altra parte della città, venti minuti per trovare un parcheggio. E il sentore che, a un paio di isolati, Monte Claro fosse presa d'assalto. Impressione confermata appena varcato il cancello di via Cadello. Viali intasati, gazebo pieni e, a sinistra, un prato umano. In ventimila, dal primo pomeriggio fino a tarda sera, hanno partecipato all'ottava edizione di Ethnikà, festa dei popoli, dell'integrazione attraverso l'arte. Centodieci tra associazioni e gruppi in costume di novantotto nazioni, bambini, famiglie e tavolini pieghevoli. Ogni spazio d'ombra, trasformato in piccola area picnic dove tirar fuori piatti freddi, far riposare le estremità indolenzite e, nei casi più estremi, schiacciare un pisolino. «Davvero una bella manifestazione, è valsa la pena caricare l'auto», afferma convinta la decina di componenti la famiglia Ventura, arrivata da Iglesias con ogni bendidio, sgabelli e teli mare, «siamo in tanti, volevamo goderci una giornata all'aria aperta diversa dal solito».
MOLENTARGIUS Stile gita fuoriporta, ma in città, anche per le centinaia di persone che hanno affollato il parco Molentargius Saline. Attirati dalla nidificazione dei fenicotteri, ma anche dalla prospettiva di una pedalata con snack all'aria aperta. «Durante la mattina abbiamo esaurito le cento biciclette a noleggio», informano dall'Infopoint, «tanti hanno richiesto informazioni e la mappa del parco ma molti di più, già frequentatori del parco, si sono mossi in autonomia».
IN MARE C'è anche chi ha seguito simulacro e corteo, ma su strade d'acqua. Una decina di imbarcazioni da crociera ha dato vita alla 31a edizione della Sant'Efis Cup di vela, classica del Windsurfing Club Cagliari che - salpata alle 10 a Marina Piccola - si è svolta su circa trenta miglia fino a Nora e ritorno. Con il favore del maestrale, nota scapigliante e dominante di una giornata che, sant'Efisio o no, ha offerto l'immagine e la concretezza di una città vivace, dinamica, interessante. A misura di turista e, perché no?, dei suoi stessi cittadini.
Clara Mulas