Venerdì l'arrivo dell'architetto Meis con i rappresentanti del fondo Usa
Gli acquirenti vogliono incontrare Cellino
La sfida di Massimo Cellino al calcio inglese è affascinante. Ma cara. Sabato, dopo aver chiuso la stagione in Championship al 15° posto, il nuovo patron del Leeds si è sfogato alla BBC. Una lunga intervista radiofonica di 25 minuti per parlare del futuro dei bianchi. Solo negli ultimi 5 minuti, Cellino ha ricordato che tra le sue cariche c'è anche quella di presidente del Cagliari Calcio.
In quei cinque minuti si è affidato a una metafora. E ha spiegato che per le sue due squadre ha un affetto quasi materno, ma vedendo i suoi due bambini in pericolo, non avrebbe dubbi: «Scelgo il Leeds». Intanto, si è preso le luci della ribalta nella serata di gala del suo nuovo club. Ha premiato il bomber Ross McCormack come giocatore dell'anno e poi si è armato di chitarra, salendo sul palco col gruppo dei Pigeon Detectives .
Ma ora inizia il difficile. Perché, per salvare il suo nuovo amore, Cellino dovrà intervenire col machete per tagliare gli ingaggi e poi trovare i 25 milioni per riacquistare l'Elland Road, «perché i nostri tifosi non meritano di essere ospiti nel loro stadio». Chissà come l'avranno presa i supporter del Cagliari, abituati, negli ultimi anni, a girare tra le rovine del Sant'Elia, a Is Arenas e a Trieste.
Già, il Cagliari. Il club di cui Cellino è presidente da 22 anni, prima dell'amore folle per il Leeds. «Ma non posso tenerli entrambi». Poche parole per confermare che la società è in vendita. «Chi la vuole, mi trova qui». Un segnale per gli acquirenti che arrivano da oltre Oceano, nonostante le smentite dello stesso Cellino. Nelle stesse ore, Luca Silvestrone, il portavoce del fondo a stelle e strisce, confermava che quella in arrivo sarà una settimana determinante per la doppia operazione partita dagli States. Due operazioni, come ha specificato lo stesso Silvestrone, «difficilissime, abbiamo messo in campo le migliori risorse a livello mondiale».
E tra le migliori risorse c'è di certo Dan Meis, l'architetto incaricato dal fondo per la progettazione del nuovo impianto. Meis, un boss degli edifici sportivi in giro per il mondo, sbarcherà a Roma giovedì e poi volerà alla volta di Cagliari, dove, nel pomeriggio, è atteso in Comune dal sindaco Massimo Zedda. Sarà l'occasione per parlare del nuovo stadio, ma anche per trovare una casa al Cagliari per l'immediato, col Sant'Elia da 16 mila posti con deroga. Ma Meis, dopo lo stadio, potrebbe fare una capatina anche a Selargius, dove, al posto dell'attuale impianto, dovebbe sorgere una nuova cittadella sportiva.
Di pari passo, però, va avanti anche il discorso per il passaggio di proprietà. Le due operazioni sono inscindibili e, dopo i contatti tra commercialisti, ora la palla passa ai vertici. Nei giorni scorsi è stata inviata una mail, in cui veniva chiesto a Cellino di specificare l'oggetto della trattativa. Oltre al club, infatti, sono da valutare i beni immobili. Non interessano la sede e i terreni di Elmas, mentre si dovrà discutere del centro sportivo di Assemini, che il patron rossoblù vorrebbe tenere e, al massimo, affittare. Tra oggi e domani lo stesso Cellino sarà contattato direttamente dai dirigenti del fondo americano, per una prima proposta ufficiale. Si cerca di organizzare un incontro, non a Cagliari, già in settimana. I tempi sono strettissimi e c'è da pensare al futuro immediato. Lo stadio per la prossima stagione, la costituzione della nuova società e la squadra, con i contratti in scadenza e le operazioni di rafforzamento di un gruppo che, nei programmi degli eventuali nuovi proprietari, non dovrà più stare sul lato destro della classifica. Ma l'ultima parola spetta a Cellino.
Alberto Masu