Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Aut aut degli americani:«Vendi o no il Cagliari?»

Fonte: La Nuova Sardegna
5 maggio 2014

Il fondo degli States mette alle strette Massimo Cellino: «Vogliamo una risposta»
La prossima settimana è previsto un incontro col sindaco Zedda per il Sant’Elia
 

LUCA SILVESTRONE

Noi abbiamo tutte le buone intenzioni di chiudere in tempi brevi se poi il presidente ha deciso di restare ce lo dica chiaramente

di Roberto Muretto w

CAGLIARI Un'accelerata che mette Massimo Cellino con le spalle al muro. Il fondo americano pronto a rifare lo stadio Sant'Elia ed acquistare il Cagliari Calcio, non ha nessuna intenzione di perdere tempo. Vuole una risposta chiara da parte del patron rossoblù. E la pretende entro qualche giorno, altrimenti la trattativa finisce prima di cominciare. Gli imprenditori che formano il gruppo si sono stancati di sentire il presidente dire un giorno che è pronto a lasciare e l'altro fare progetti per il futuro. Chiedono trasparenza. Venerdì prossimo, alle 15,30 in municipio a Cagliari, è stato fissato un incontro col sindaco al quale parteciperà l'architetto di fama mondiale Dan Meis (progettista del nuovo stadio cagliaritano) che ieri su Twitter ha scritto: «Non vedo l’ora di essere a Roma la prossima settimana e per la prima volta in Sardegna». Forse sarà presente anche qualcuno degli imprenditori pronti a tuffarsi in questa avventura. Ma prima di salire sull'aereo che li porterà prima a Roma e dopo ia Cagliari, vogliono sapere se Cellino è sempre disposto a lasciare, oppure ci ha ripensato. Pacchetto. La seconda domanda alla quale il patron del Cagliari dovrà dare una risposta è: che cosa vende? Solo la società? Oppure anche tutti gli immobili (sede, terreni di Elmas, Centro sportivo di Assemini)? Perchè è da questo che dipende l'entità dell'offerta che arriverà dagli States. E sarà una proposta che il fondo, qualora dovesse finire tutto in una bolla di sapone, renderà pubblica. E lo farà per far capire a tutti che non si tratta di un bluff ma di un progetto serio. Intenzioni. Massimo Cellino, per ora, non ha dato nessuna risposta. Ha fatto saltare l'incontro previsto in settimana e pare che insieme al direttore sportivo, Nicola Salerno, stia lavorando per programmare la squadra del futuro. «Abbiamo letto e sentito - ha detto Luca Silvestrone, il manager romagnolo che cura gli interessi degli americani in Italia -. E' chiaro che questi sono discorsi un po' strani. Però non entro nel merito. Una cosa posso dirla, se noi compreremo il Cagliari Calcio, ci occuperemo di fare la squadra e di tutte le scelte tecniche necessarie. Magari seguendo anche i consigli del signor Cellino che essendo da tanti anni nel calcio conosce bene questo mondo». Idea. Il gruppo americano, se tutto andrà per il verso giusto, spera di avere tutte le concessioni necessarie entro dicembre, in modo da poter cominciare i lavori nell'estate del 2015. Ammesso e non concesso che il Cagliari possa giocare la prossima stagione al Sant'Elia (lo stadio dovrà avere l'agibilità per sedicimila posti entro il 30 giugno), si dovrà cercare un nuovo impianto per le prossime due. «Ci dicono che qualcosa si potrebbe fare a Is Arenas», ha detto Silvestrone. Ma visto tutto quello che è successo e con un'inchiesta ancora in corso, a meno di miracoli, questa soluzione non sembra praticabile. E fare i lavori con il Cagliari che gioca le gara casalinghe, dilata i tempi e aumenta i costi. Un bel rompicapo.