Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Boom di ristrutturazioni

Fonte: L'Unione Sarda
29 aprile 2014

EDILIZIA.

Presentate oltre ventunmila richieste per lavori di ampliamento I bonus fiscali sono il toccasana anche in Sardegna I bonus fiscali sono un toccasana per l'edilizia. Gli aiuti, potenziati al 50% e al 65%, mettono le ali ai lavori in casa e, a livello nazionale, valgono ormai quasi due punti di Pil. Per le ristrutturazioni e il risparmio energetico il valore degli interventi - secondo un'indagine del Cresme riportata sul “Sole 24 Ore” - ha superato ogni previsione: nel 2013 la spesa delle famiglie è stata pari a 28 miliardi per un totale di 4,8 miliardi di Iva incassata dallo Stato.
LA SARDEGNA Anche la Sardegna non è rimasta a guardare. E soprattutto sull'onda del Piano casa, si può parlare di un vero e proprio boom di interventi. Dal monitoraggio della Regione, messo in evidenza nell'ultimo focus dell'Ance sarda - da fine ottobre 2009 (periodo di avvio del piano casa) a giugno 2013 le richieste presentate dai sardi (per lavori di ampliamento e ristrutturazione) hanno segnato quota 21.853.
IL PRIMATO L'Isola continua ad essere, assieme al Veneto, (dove ad aprile 2013 risultavano circa 55.000 domande) una delle regioni italiane in cui lo strumento del Piano casa risulta maggiormente utilizzato. «Dopo la forte accelerazione delle domande nella regione a ridosso della scadenza del “primo piano casa” del 24 ottobre 2011, si è passati da poco meno di 6.500 domande di metà marzo 2011 a quasi 16.000 di metà novembre», commenta Maurizio De Pascale, numero uno dell'Ance Sardegna. «Le istanze presentate hanno continuato a crescere progressivamente, seppur a ritmi più contenuti. In particolare, anche dopo l'approvazione del “terzo piano casa”, a seguito della legge regionale 21 del 2012, che posticipava di altri 12 mesi il provvedimento, le richieste sono passate da 20.267 del 31 dicembre 2012 a 21.853 con un saldo positivo di 1.586 domande, che corrispondono ad un incremento percentuale del 7,8%». Ad ottobre del 2013 la Regione, con una apposita legge regionale (la numero 28 del 2013), ha previsto un'ulteriore proroga dello strumento al 29 novembre 2014.
GLI INCENTIVI Ma gli aumenti di volumetrie consentiti dal Piano casa non avrebbero avuto lo stesso successo se non accompagnati da una defiscalizzazione degli stessi interventi. Non a caso, il Cresme parla di «dati clamorosi» sull'effettivo funzionamento dei crediti di imposta Irpef del 50% per il recupero edilizio e del 65% per il risparmio energetico. Tra l'altro, le stime di novembre, già sorprendenti, parlavano di una spesa annua per lavori di 19 miliardi di euro.
L'INDAGINE Come riporta il Sole 24 Ore, i nuovi dati dell'Agenzia delle entrate hanno consentito al Cresme non solo di innalzare a 23 miliardi il valore della stima dei lavori eseguiti, con una crescita calcolata nel 45% rispetto al 2012, ma hanno anche prodotto un ricalcolo dell'Iva sulla base delle diverse aliquote utilizzate. «I numeri», spiegano dal centro di ricerca, «si portano dietro alcune riflessioni sulla situazione del settore edilizio: la prima è che si fanno ormai diffusi i segnali di una ripresa selettiva in cui certamente il mercato della riqualificazione sarà il motore trainante dell'edilizia. La seconda è che i lavori di riqualificazione e di risparmio energetico stanno dando un contributo importante alla questione lavoro, che ancora non entra nelle previsioni dell'Istat, ma che noi stimiamo in un'occupazione diretta generata di 226 mila unità per il 2013».
IL LAVORO Proprio sul lavoro sono riposte le speranze per una reale ripresa delle costruzioni nell'Isola, visto che le ricadute della crisi economica sull'edilizia sarda sono state drammatiche. Secondo i dati delle Casse edili, le ore lavorate dagli operai iscritti, dopo essersi ridotte del 46,7% nel quadriennio 2009-2012, hanno mostrato un'ulteriore contrazione del 20,3% nei primi 11 mesi del 2013 rispetto ai già bassi livelli dell'analogo periodo dell'anno precedente.
I DISOCCUPATI Per l'Istat, nel 2012 gli occupati nelle costruzioni erano circa 48 mila, in riduzione del 10,7% rispetto all'anno precedente. Il calo è stato confermato anche nei primi nove mesi del 2013, con una flessione tendenziale (anno su anno) del 10,3%. Il 2013 ha rappresentato il sesto anno consecutivo di contrazione che ha portato a una stima di perdita occupazionale complessiva di 24.100 addetti del settore, vale a dire una riduzione del 36%.
Lanfranco Olivieri