Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quelli che vivono di sosta

Fonte: L'Unione Sarda
17 aprile 2014


Molti automobilisti infastiditi dal numero dei venditori e dalla loro insistenza

 Fra i senegalesi ai parcheggi: «Non ci sono più soldi»
Dire di no non è difficile. Nessuno ti obbliga a comprare un accendino o l'ennesima confezione di fazzolettini. E infatti i cagliaritani hanno imparato a rifiutare: «Non mi serve nulla», scuote la testa il signore tarchiatello che ha parcheggiato senza dare l'impressione di avere bisogno di aiuto per la manovra. La frase è la più gettonata in assoluto. «Ci sono pochi soldi», alza le spalle Gna, 28 anni, di cui gli ultimi quattro vissuti in Italia, un figlio che lo aspetta in Senegal. È uno dei tredici venditori/parcheggiatori che ieri alle 13 presidiavano la settantina di posti auto davanti all'ospedale Oncologico. Tredici per 70 posti: troppi per fare buoni affari. E troppi anche per chi va a visitare un parente, un amico, una persona cara in lotta contro una malattia: circostanza in cui magari si ha poca voglia di avere a che fare con venditori di qualunque tipo.
VIALE BONARIA Ore 11, area davanti al Cis, viale Bonaria. All'ingresso ci sono quattro senegalesi, ai loro piedi i bustoni pieni di mercanzia: «Di qua, di qua», si sbraccia uno. Seguendo le sue indicazioni, una Yaris azzurra fa manovra. Ne scende una donna sulla sessantina. Il parcheggiatore, felpa color ruggine, jeans a vita bassa e sandali francescani, la saluta con un sorriso abbagliante: «Come va, tutto bene?». Lei risponde: «Eh, insomma», e allunga una mano: «Tieni, tieni». Fra le strisce blu, l'obolo è il prezzo di un piccolo servizio: «Quanto? Un'ora?». «Mezza», risponde una signora dai capelli bianchi, curva su un bastone da passeggio, la borsetta stretta sotto un'ascella. Il ragazzo corre verso il parcometro, infila una moneta da 50 centesimi, torna di corsa con il tagliando per la sosta, lo consegna all'anziana e riceve in cambio un euro. Nessuna traccia di intimidazione. Il signore che smonta da un Fiat Doblò con targa tedesca, invece, non ha nessuna intenzione di farsi pagare il biglietto da nessuno e lo dice a muso duro, occhi ficcati in quelli del ragazzo di colore: «No, no».
MERCATO Mezz'ora più tardi, via Cocco Ortu, accanto al mercato di San Benedetto. I lavori in corso hanno ridotto di molto i parcheggi disponibili. Tutte strisce blu, qui. Uno stallo si libera, viene subito occupato da una berlina Peugeot: la guidatrice smonta, scarica dal bagagliaio una sedia a rotelle e aiuta la passeggera a prendervi posto. Il senegalese si propone: «Che vuole?», domanda l'invalida. «Dice se vuole che vada lui a pagare il biglietto», spiega la guidatrice. «No, no, vai tu». Il senegalese si fa indietro. Poco dopo sarà proprio lui a dare alle due l'indicazione richiesta: «Lo scivolo per entrare al mercato? Passi di là».
do per la sosta, lo consegna all'anziana e riceve in cambio un euro. Nessuna traccia di intimidazione. Il signore che smonta da un Fiat Doblò con targa tedesca, invece, non ha nessuna intenzione di farsi pagare il biglietto da nessuno e lo dice a muso duro, occhi ficcati in quelli del ragazzo di colore: «No, no».
MERCATO Mezz'ora più tardi, via Cocco Ortu, accanto al mercato di San Benedetto. I lavori in corso hanno ridotto di molto i parcheggi disponibili. Tutte strisce blu, qui. Uno stallo si libera, viene subito occupato da una berlina Peugeot: la guidatrice smonta, scarica dal bagagliaio una sedia a rotelle e aiuta la passeggera a prendervi posto. Il senegalese si propone: «Che vuole?», domanda l'invalida. «Dice se vuole che vada lui a pagare il biglietto», spiega la guidatrice. «No, no, vai tu». Il senegalese si fa indietro. Poco dopo sarà proprio lui a dare alle due l'indicazione richiesta: «Lo scivolo per entrare al mercato? Passi di là».
Marco Noce