Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Villa di Tigellio, dove si entra?

Fonte: L'Unione Sarda
14 aprile 2014

Nei rioni Castello e Stampace le informazioni in strada sono carenti e imprecise Villa di Tigellio, dove si entra? I percorsi culturali e le indicazioni per visitatori e turisti 


La partenza è dai Giardini Pubblici. Solo che per sapere che si inizia da là bisogna andare nel secondo luogo da visitare. Sì, perché dove si comincia non c'è nessun cartello che segnali il via e la fine del percorso. Gli “itinerari culturali” proposti dai cartelli posizionati in città sarebbero perfetti per i turisti: semplici, chiari, da completare in poco tempo. In una giornata se ne potrebbero fare almeno tre. Un modo per visitare gran parte delle zone più affascinanti della città, a piedi, anche per chi resta pochi giorni. Peccato ci siano delle pecche non indifferenti.
CASTELLO Affascinante l'itinerario che va dai Giardini Pubblici al bastione Saint Remy. La prima tappa parte con l'handicap. Per sapere che si inizia proprio da lì bisogna andare in piazza Arsenale, il secondo luogo da visitare, e poi tornare nell'area verde. Un peccato, perché i Giardini sono belli: erba e alberi ben tenuti, tavolini all'aperto per leggere i giornali, scolaresche che stanno all'aria aperta. La Galleria comunale con la biblioteca sono operative.
Da lì si sale verso piazza Arsenale, seconda tappa del percorso. Strada facendo si nota l'erba accumulata sul marciapiede che crea problemi. Probabilmente è stata appena tagliata ma nessuno l'ha ancora raccolta.
Arrivati alla piazza si va poi alla Cittadella dei Musei. All'entrata poche informazioni, l'orario di apertura è solo in italiano. C'è un operaio, non sa della mostra dei Giganti di Mont'e Prama. Non è il suo lavoro dare informazioni. C'è la biglietteria, sopra, a disposizione, ma all'ingresso un infopoint ci vorrebbe. Ci si dirige poi verso la torre di San Pancrazio: visite guidate, come in tanti monumenti, dalle 10 alle 16. L'infopoint a fianco è chiuso. Altra tappa il palazzo Viceregio, in una piazza Palazzo deturpata dalle decine di auto parcheggiate in modo disordinato. Dentro la struttura un ufficio informazioni operativo. A questo punto ci sarebbe da visistare , almeno secondo l'itinerario descritto nei cartelloni, la Curia arcivescovile: a parte che non è segnalata da nessuna parte, e uno straniero non potrebbe mai capire dov'è, ma comunque attualmente è inaccessibile per lavori di ristrutturazione. Un turista va avvisato subito. Altra tappa al Duomo, per poi proseguire in via del Fossario, dove un cartello scritto col pennarello fa sapere che ci sono lavori in corso e in auto non si può andare. Un ponteggio per ristrutturare un palazzo copre quasi tutta la carreggiata.
Si arriva (poche indicazioni) al bastione Saint Remy, dove la prima cosa che dà all'occhio è un cantiere aperto, ma fermo. E poi auto parcheggiate selvaggiamente. Non c'è nessuna indicazione per capire come arrivare all'ultima tappa, la Porta dei Leoni. Un segnale è presente dopo piazza Lamarmora ma, a quel punto, una persona che non conosce la città ha già rischiato di perdersi.
STAMPACE Anche l'itinerario proposto per Stampace non parte benissimo. Perché dopo la prima tappa, la chiesa di Sant'Ignazio, la seconda è l'Anfiteatro Romano. Chiuso, degradato. Tanti i turisti che guardano con sorpresa e dispiacere. Poi però va un po' meglio. Certo, per raggiungere il terzo luogo dell'itinerario, l'Orto Botanico, si deve passare tra marciapiedi rotti, cassonetti posizionati male e aperti, vegetazione che crea problemi ai passanti. Però, una volta arrivati si vede una struttura operativa oltre che interessante da visitare. Subito dopo c'è un altro bellissimo posto, la Villa di Tigellio, aperta al pubblico. Solo che non si capisce dov'è l'entrata. I cartelli di presentazione sono alla fine dell'omonima via, l'entrata però è in via Carbonazzi. Da lì si scende e si va verso la cripta di Santa Restituta, la chiesa di Sant'Efisio e quella di Sant'Anna. Luoghi stupendi, ma si potrebbe fare molto di più per valorizzarli.
Piercarlo Cicero