Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Palaboxe per topi e piccioni

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2014


MONTE MIXI. L'assessore pensa al recupero coinvolgendo i privati nella gestione

 

Abbandonata da decenni la palestra è ormai un rudere


   

I portalampada nel soffitto sono l'ottimale per i piccioni. Dietro il palazzetto dello sport di Monte Mixi, lo scatolone di cemento armato che qualcuno si ostina ancora a chiamare Palaboxe è abbandonato al suo destino di rudere, immondezzaio, civile abitazione per topi, volatili e insetti di ogni genere. Le porte sono sbarrate, ma basta avvicinare lo sguardo alla porta a vetri per intravedere sacchi di cemento, vecchie mattonelle, tavole dei water e rifiuti di ogni genere. Gli acquazzoni e le infiltrazioni hanno dato il colpo di grazia ai solai. Il resto lo hanno fatto i vandali che hanno distrutto le vetrate aprendo un varco per gli uccelli.
Non sta meglio il giardino segnato nel perimetro dagli escrementi dei piccioni accovacciati sui cornicioni della struttura che aveva ospitato una famiglia di senzatetto e, in tempi migliori, ambulatori dedicati alla medicina sportiva. L'erbaccia ha trasformato in foresta gli spazi esterni trasformati in discarica dalle macerie della casa occupata dagli abusivi e distrutta dal Comune per evitare che qualcun altro ceda alla tentazione, da scheletri di biciclette e sedili di auto.
APRIAMO AI PRIVATI L'assessore comunale allo Sport Enrica Puggioni rispolvera una vecchia ricetta per il recupero della palestra comunale di Boxe dell'impianto Riccardo Santoru. «Coinvolgiamo i privati». L'assessore punta tutto su una delibera (282) firmata il 30 dicembre dell'anno scorso che prevede di destinare 100 mila euro di un finanziamento regionale alla Manutenzione straordinaria per la realizzazione impianto polivalente per arti marziali e lotta palabox di Monte Mixi . Si torna all'origine, con decisioni che, visti i risultati, saranno un fiasco. Perché non ampliare l'utilizzo, destinando lo spazio ai disabili? «Non vogliamo illudere nessuno - afferma Enrica Puggioni - per gestire la palestra c'è bisogno anche di investire. I finanziamenti pubblici non sono sufficienti a rendere agibile la palestra». Avete offerte? «Qualcuno ci sarà».
Andrea Artizzu


Nel 1982 la struttura fu trasformata in aula bunker

Maxi processi e promesse al vento


Nel 1982 il palaboxe si trasformò in aula bunker per il maxi processo contro la Superanonima. Decine di sequestri, 93 imputati, centinaia di testimoni e migliaia di pagine dell'ordinanza di rinvio a giudizio firmata dal giudice istruttore Luigi Lombardini. Nella palestra (come dimostra la foto a sinistra) venne celebrato anche il dibattimento sul caso Manuella.
Poi il degrado. Nel 2003 il Comune annunciò che con un mutuo da 770 mila euro il palazzetto sarebbe diventato il tempio per la boxe. Chiacchiere, quisquilie, pinzillacchere. Quello scatolone è ancora un rifugio per piccioni e disperati.
I PROCLAMI «Il problema era uno solo: non sapevamo chi fosse il proprietario. La palestra è stata costruita dal Coni su terreno comunale, e per lungo tempo non è stato chiaro chi avesse titolo per intervenire. Finalmente c'è stato l'incontro tra due buone volontà, la nostra e quella del Coni, e questo ci consente di fare qualcosa di utile per gli sportivi». (Edoardo Usai, assessore al Turismo, 29 settembre 2003)
«Bisogna attrarre i privati, anche attraverso le possibilità che ci offre il mutuo da 10 milioni del Credito sportivo, e una volta riqualificata la struttura affidarla a società di arti marziali, garantendo una gestione remunerativa». (Ettore Businco, assessore allo Sport, 8 ottobre 2004). (a. a.)