Rassegna Stampa

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Castello, flash mob contro il multipiano: una catena umana abbraccia le mura

Fonte: web SardegnaOggi.it
7 aprile 2014

 


Castello, ancora una protesta, pacifica, contro il parcheggio multipiano interrato previsto dalla Giunta Zedda in via Cammino Nuovo. Circa settanta cittadini hanno dato vita a un flash-mob: prima canti e letture, poi l’abbraccio alle mura di Castello.

CAGLIARI - Il sindaco Massimo Zedda ha praticamente bocciato l’idea di un referendum popolare, e insieme alla sua Giunta prosegue spedito verso la realizzazione di quello che sarà un parcheggio interrato di tre piani con sopra un grande parco. Nonostante questo, continuano le proteste di una parte dei cagliaritani residenti nel centro storico, contrari al futuro cantiere in una zona, a detta loro, protetta da vincoli e con una possibilità di ritrovamenti archeologici “medio alta”. Un flash-mob, questa l’ultima idea pensata da semplici cittadini e ambientalisti. Letture di alcuni passaggi di libri di autori sardi da parte di attori teatrali, con in sottofondo le note di un sassofono, poi tutti ad abbracciare le mura di Castello che affacciano su via Cammino Nuovo.

Un passaggio quantomeno curioso del flash-mob c’è stato quando uno dei cinque attori teatrali ha letto le dichiarazioni fatte da Massimo Zedda quando era consigliere di minoranza in Consiglio comunale, nel 2010, a proposito dell’idea di realizzare un parcheggio in via Cammino Nuovo. Dichiarazioni, quelle fatte quattro anni fa, dove l’attuale primo cittadino esprimeva numerosi dubbi. C’è stato spazio anche per un fatto curioso: pochi minuti prima dell’inizio del flash-mob, durato mezz’ora, il sindaco è passato in via Cammino Nuovo in macchina, senza fermarsi, perché atteso a una conferenza stampa al Ghetto degli Ebrei.

Tra le voci più aspre (presenti tra gli altri anche il senatore 5 stelle Roberto Cotti, la parlamentare Emanuela Corda e l’ex presidente della circoscrizione, ormai defunta, del centro storico, Gianfranco Carboni) sul nuovo parco-parcheggio c’è ancora Maria Paola Morittu, portavoce di Italia Nostra. Che non ha abbandonato l’idea di un ricorso al Tar: “Adesso è ancora tutto congelato, siamo in attesa che l’amministrazione comunale legga le nostre osservazioni al progetto, inviate un anno fa, e cambi idea”. Ma la Morittu sa che questa è un’opzione, allo stato attuale, difficile: “Se così non sarà, la parola passerà ai tribunali. Si tratta di un progetto inutile e pericoloso che presenta numerose illegittimità”. Un’analisi molto dura arriva anche da Maria Antonietta Mongiu, ex assessore regionale alla Cultura ai tempi della giunta regionale guidata da Renato Soru. “Il Comune sta osando troppo, la sentenza del consiglio di stato riguardo a Tuvixeddu impedisce di utilizzare il piano casa per fare una simile operazione”, spiega la Mongiu, con riferimento al parcheggio sotterraneo in via Cammino Nuovo, “c’è confusione politica nell’amministrazione cagliaritana. Mi appellerò al Mibact, per chiedere se tutti gli uffici periferici sono o meno coerenti con il rispetto delle norme attuali”.