Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Immigrazione, badanti tra diritti e doveri

Fonte: La Nuova Sardegna
9 maggio 2008

Presentato un opuscolo bilingue rivolto a chi ha deciso di vivere in Sardegna facendo l’assistenza agli anziani

Immigrazione, badanti tra diritti e doveri

L’iniziativa, finanziata dalla Regione, è curata dal centro «Rodnoe Slovo»


PABLO SOLE
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CAGLIARI. «Badanti: diritti e doveri», è questo il titolo della guida bilingue ideata dal centro di aggregazione russofono «Rodnoe Slovo», ospitato nell’oratorio S.Eulalia e dedicata alle circa 700 immigrate dell’est Europa che hanno deciso di vivere in Sardegna e prestare assistenza agli anziani.
L’opuscolo raccoglie diversi documenti utili, dal contratto nazionale di lavoro alle nozioni di primo soccorso, senza tralasciare gli aspetti legislativi e amministrativi della professione. Una guida al passo coi tempi, dunque, posto che proprio nei mesi scorsi la Regione ha istituito il registro delle badanti, come ricordato dall’assessore al Lavoro e cooperazione sociale Romina Congera alla presentazione del vademecum: «Crediamo che questo lavoro costituisca un importante strumento per tutti coloro che arrivano nella nostra isola e vogliono lavorare in questo delicato settore, ed è anche per questo che abbiamo deciso di contribuire alla realizzazione di questa guida». Questo nasce grazie all’impegno di un’immigrata ante litteram, Inna Naletko. Nata a Minsk 35 anni fa, è approdata in Sardegna nel 1998. Sei anni dopo, insieme ad altri immigrati, ha dato vita al centro di aggregazione culturale “Rodnoe Slovo” ed è entrata a far parte della consulta regionale per l’immigrazione. «Questo libro sarà distribuito gratuitamente a tutte le persone che fanno parte della comunità russofona - ha detto Inna Naletko - vale a dire oltre settecento persone sparse ai quattro angoli dell’isola, in particolare nel cagliaritano e nell’iglesiente. Si tratta di una comunità variegata, composta soprattutto da donne che provengono dall’Ucraina, dalla Russia, dalla Kirghisia, dal Kazakstan e dalla Bielorussia». La guida appena pubblicata rappresenta solo l’ultimo dei progetti realizzati e pensati dal centro “Rodnoe Slovo”, come ricordato dal responsabile Giuseppe Carboni, console onorario della Bielorussia: «Abbiamo attivato l’unica biblioteca che raccoglie esclusivamente libri in russo: il prestito è gratuito e al momento gli utenti registrati sono circa settecento. Numeri alla mano, con una media di cento prestiti mensili registriamo indici di lettura più alti rispetto alla media italiana. Anche perché la scolarizzazione è molto più alta, basti pensare che un immigrato su quattro è laureato, come dire: non stiamo parlando di badanti tout court». E infatti: «Spesso si tratta di una scelta obbligata - ha concluso Inna Naletko - si emigra per raccogliere i soldi necessari a far laureare i figli, poi si torna a casa».