Rassegna Stampa

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"E dopo i Giganti, facciamo il Betile”

Fonte: web cagliaripad.it
28 marzo 2014


 

Interrogazione in consiglio comunale del gruppo Sardegna pulita: appello del primo cittadino alla Regione affinché rispolveri il progetto del museo di Sant’Elia firmato dall’archistar Zaha Hadid


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"Oggi, dopo il ritorno alla luce dei Giganti di Mont’e Prama ed il risveglio culturale cittadino in vista della competizione della capitale europea della cultura del 2019, mi sono sentito di “rispolverare” un’idea del recente passato tanto suggestiva, quanto controversa: la costruzione del museo dell’arte nuragica e contemporanea, meglio noto come “Betile. E di ripercorrere l’iter burocratico – di tipica matrice “sardo-italiota” - che ha portato a (non) realizzare il Betile e le “imbarazzanti” motivazioni di diniego all’epoca addotte da chi, peraltro, parlava (a sproposito) di capitale del mediterraneo.
”. L’idea è del gruppo Sardegna pulita in consiglio comunale.  Ripensare al Betile: il grande museo d’arte nuragica progettato dall’archistar anglo irachena Zaha Hadid, architetto tra i più famosi al mondo, previsto nell’ambito dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia e affossato assieme all’accordo di programma (che prevedeva anche il campus all’ex sem di viale La Playa e il restyling di Sant’Elia) dalla vecchia giunta comunale di Floris

“A mio parere nulla è precluso”, spiega Giovanni Dore, “sempre che ci sia la volontà politica anche per recuperare i fondi comunitari posti alla base della realizzazione dell'intervento museale.

Nell’interrogazione (sottoscritta, come gruppo Sardegna Pulita, anche da Ferdinando Secchi), si rileva che “visto che alcune parti dell’accordo di programma nel quale era inserito il Betile, sono state recuperate dall’attuale amministrazione” (Campus in v.le La playa, porticciolo e passeggiata di S.Elia), mentre “nulla è mai stato deliberato in ordine al Betile, nella cui area è stata invece realizzata la “controversa” arena concerti impropriamente chiamata Grandi Eventi” perché non ripensarci ?