Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Cagliari, fortissimamente Cagliari»

Fonte: L'Unione Sarda
31 dicembre 2008

L'intervista. Marco Carta racconta l'emozione di cantare nella sua città per l'ultimo dell'anno. E si prepara a salire sul palco dell'Ariston



Cagliari ha vinto su tutte. La concorrenza delle altre città italiane, che volevano Marco Carta come artista ospite nelle proprie piazze, non ha potuto niente contro la volontà del cantante cagliaritano.
«Ci tenevo tantissimo», racconta, «ho premuto perché potessi fare il concerto di fine anno nella mia Cagliari. È un altro sogno che si realizza».
Un sogno recente?
«No. A dire il vero ho immaginato quanto sarebbe stato bello cantare sul palco del capodanno cagliaritano già nel 2000, quando erano venuti gli 883».
Cosa ci sarà di nuovo rispetto ai concerti precedenti?
«Il mio repertorio è sempre lo stesso. Ma di differente ci sarà il clima di festa. Per questo sarà un'esibizione nuova rispetto al solito».
Il nuovo disco quando sarà pronto?
«È già pronto, praticamente ultimato. Saranno solo canzoni inedite. Le ho scelte personalmente».
Quando uscirà?
«Subito dopo Sanremo».
Anticiperà qualcosa sul palco di capodanno?
«Assolutamente no, non si può. E non mi va. È giusto che ci sia una curiosità che si possa gustare appena viene pubblicato, non prima».
Come si sta preparando al festival?
«La pressione mentale è massacrante. In questo periodo sono molto stanco, non solo fisicamente. Sto cercando di rimanere tranquillo. Ma ci sono tante cose da fare. Il mio pezzo è molto bello, l'ho scelto io e mi affido a lui».
Tra quanti è avvenuta la scelta?
«Saranno stati 500. Forse anche 600. La selezione è iniziata già alcuni mesi fa».
Dopo tanti sogni già realizzati, che altro rimane?
«Superare i confini. Rappresenterebbe la consacrazione nazionale a tutti gli effetti. Anche se quella più o meno l'ho ottenuta. E far tacere anche le persone che continuano a dire “perché Marco Carta è nei big?”. Sono male informate. Vorrei riuscire a raggiungere anche le persone che non si capacitano che io faccia Sanremo tra i big. Ho vinto un disco di platino, un disco d'oro in una settimana, ho fatto in un'estate un tour con 180 mila presenze. Quando queste cose saranno ben chiare a tutti allora avrò ottenuto la consacrazione nazionale».
Chi, secondo lei, ancora non la conosce?
«Le persone indifferenti. Indifferenti al mondo della musica o che si impegnano a guardare solo quello che vogliono loro e che hanno i paraocchi, come i cavalli».
Gli indifferenti non guardano nemmeno Sanremo però.
«Ma magari facendo zapping mi vedono e cambiano idea. Magari non lo ammetteranno mai o passerà del tempo prima di farlo, ma prima o poi piacerò anche a loro. Questa è la mia speranza».
Come risponde a chi, mesi fa, era pronto a scommettere che il suo momento di gloria si sarebbe esaurito in fretta?
«Prima con una bella risata: ah ah ah. E poi con un “ben ti sta”. Forse lo dicevano con cattiveria. Ecco perché rispondo così».
C'è qualcosa che la preoccupa?
«Sì. È normale. Mi chiedo se Sanremo sarà il mio ulteriore trampolino o una sconfitta. Ma penso positivo e vado avanti».
Si è fidanzato?
«No, sono sempre single. Altrimenti non potrei fare tutte queste cose. Un artista affermato può permettersi una fidanzata. Chi non è affermato no. E io non sono un cantate affermato. Ora, non posso dire di no a niente».
Solo all'amore?
«Esatto. Solo all'amore».
STEFANO CORTIS

31/12/2008