Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«I progetti del sindaco? Una metafora del nulla»

Fonte: La Nuova Sardegna
31 dicembre 2008

MERCOLEDÌ, 31 DICEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

L’opposizione all’attacco dopo la tradizionale conferenza col bilancio del primo cittadino


«Al posto di dire quel che è stato realizzato nel 2008, parla di un ipotetico futuro»
Corrono per un seggio Cozzolino, Espa, Tocco e Businco

CAGLIARI. Per loro è come una metafora: del vuoto di strategia, del nulla di programmazione e dell’assenza di atti. «Ma come - affermano i consiglieri del Pd - fai una conferenza di fine anno e al posto di presentare un consuntivo su quello che hai fatto, come sindaco e come Giunta, e tirare le somme di un anno non facile...; al posto di fare questo, che è quello che la gente si aspetterebbe dal primo cittadino, tu sindaco che fai?, parli del futuro come se stessi per iniziare a governare. È veramente paradossale..». L’altro ieri, nel tradizionale saluto di fine dicembre, il sindaco Emilio Floris ha ripreso il piano strategico e tracciato le linee su cui puntare per il prossimo decennio: dalle nuove tecnologie al turismo, dalla cultura all’ambiente, dai parchi ai piani di nuova edilizia. Il 2009, aveva affermato il primo cittadino, dovrebbe essere un anno di crisi, «ma noi dobbiamo vedere oltre».
Ieri, invece, c’è stato il contro canto del Partito democratico, che sceglie di dare subito una risposta alle affermazioni del primo cittadino «perchè sembra di vivere in una atmosfera surreale, in cui si parla di un’altra città», spiega Ninni Depau (capo gruppo del Pd). «Ed è per questo che non abbiamo atteso a gennaio per fare un incontro pubblico, assieme a tutti i gruppi dell’opposizione: perchè vogliamo dare una risposta subito».
Le elezioni regionali sono alle porte, dibattiti e dissidi sono all’ordine del giorno, «ma noi in Comune siamo uniti, sia come Pd, che come centrosinistra», sottolinea Depau. «Le differenze ci sono - precisa Claudio Cugusi, nuovo acquisto del Pd (era stato eletto nelle liste di Rifondazione) - ma qui in Comune sono una ricchezza, come dovrebbero sempre essere». E ieri alla conferenza stampa, il Pd si è presentato con quattro anime differenti: da Depau (che proviene dal Pci e dal sindacato Cgil) a Marco Espa (ex Margherita, ala Democratici), da Cugusi (ex vicino a Rifondazione) ad Andrea Scano (che viene da Progetto Sardegna). Ma tutti uniti contro «questa giunta e questo sindaco che non fanno niente».
«Noi non possiamo nemmeno dire che hanno fallito - afferma Scano con ironia - perchè per fallire bisogna far qualcosa. Mentre questo esecutivo non fa niente: quindi fallimento di che cosa?». Poi rincara: «Non c’è una strategia. Ci sono solo parole: dov’è il piano urbanistico, dov’è quello della mobilità, dov’è il piano del litorale e quello per intervenire nel centro storico, o il centro intermodale di piazza Matteotti, di cui tanto si è parlato?». Non solo: «Dalla maggioranza ci hanno detto - continua Depau - che forse sarebbe meglio non riunire il consiglio durante il periodo delle elezioni: per non disturbare le elezioni. Ma siamo matti! Io ho sempre saputo che il discorso è inverso: le istituzioni devono continuare a lavorare e sono le elezioni che non devono ostacolare questo operare». Ma forse parliamo di due città diverse. Il Sole 24 Ore ha pubblicato un’indagine sulla qualità della vita «in cui si vede che Cagliari si trova al 78esimo posto su 103 città, con punte veramente preoccupanti come quella della dispersione scolastica nelle secondarie in cui siamo al 101, terz’ultimo posto».
Nello stesso tempo, però, il bilancio del Comune è stato promosso da società specializzate nell’analizzare i conti degli enti locali, come uno dei documenti contabili più virtuosi. «Sì, però, non viene ricordato che due anni fa questa Giunta ha sforato il patto di stabilità e non si dice che c’è il rischio che il Comune paghi quasi quaranta milioni per un contenzioso con l’Isgas, oppure che quest’anno vi sono 16,5 milioni di debiti fuori bilancio», ribadisce Cugusi.
Ma l’argomento che più viene rimproverato alla Giunta è quello dell’accordo di programma per la riqualificazione di Sant’Elia e la realizzazione del campus universitario di viale La Plaia, firmato dal sindaco Emilio Floris e dal presidente della Regione Renato Soru, ma non ratificato dalla maggioranza del consiglio comunale, con l’avallo del primo cittadino. «Vi sarebbero stati - afferma Espa - circa duecentocinquanta milioni di euro per la città in opere da realizzare. Si è persa una grande occasione. Alla Regione, il presidente Soru ha avuto il coraggio di dimettersi. Questa Giunta, invece, continua imperterrita pur essendo sempre più in crisi».
E Cappellacci, il candidato del centrodestra alla guida della Regione? «E’ uno dei massimi responsabili del fallimento di questa politica comunale», sottolineano in coro i consiglieri del Pd. Infine il campus universitario: la Giunta afferma che le volumetrie proposte dalla Regione sono eccessive? «Ma quando mai - è la risposta - per un’opera di interesse pubblico, non si è riusciti a superare questi problemi? Gli accordi di programma servono per questo. La realtà è che manca la volontà politica: si ha paura che questa scelta vada a favore di Soru.