Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fassino: le multe continueranno

Fonte: La Nuova Sardegna
24 marzo 2014

Il pasticcio delle strisce blu: caos da nord a sud. L’Anci insorge contro il ministero dei Trasporti
 

di Fiammetta Cupellaro w

ROMA Multa o non multa? Pago o non pago? Da giorni, i vigili urbani di tutti i comuni e gli automobilisti di ogni Regione si pongono la stessa domanda. Uno davanti all’altro aspettano che sindaci e ministero dei Trasporti si mettano d’accordo sulle gestione del pagamento delle strisce blu. Da quando il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro rispondendo ad un’interrogazione parlamentare del Pd ha affermato che, se un automobilista lascia la sua macchina in un’area di sosta oltre l’orario pagato non incorre in una multa per divieto di sosta, il caos nelle città è totale. Da una parte, i sindaci che non vogliono rinunciare ad una delle principali fonti di introito per la pubblica amministrazione e continuano ad applicare le sanzioni, dall’altra il ministero dei Trasporti che non cambia la propria posizione di una virgola: se la sosta si prolunga oltre l’orario del ticket non si applicano multe. In mezzo, le associazioni dei consumatori che chiedono il rispetto del Codice della strada in cui questa sanzione, è stato scoperto, non è prevista. E mentre si aspetta che venga trovata una soluzione, le multe continuano a fioccare da nord a sud. L’Anci. Duro il commento di Piero Fassino, primo cittadino di Torino e presidente dell’associazione che riunisce i sindaci italiani. «Non c’è niente di chiarire e noi andremo avanti con le sanzioni – ammette senza mezzi termini Fassino – il ministero dei Trasporti non ha la titolarità di esprimersi su questa materia. C’è un problema di metodo: il ministero non può sostituirsi al legislatore e nemmeno interpretare le norme. Così come una circolare ministeriale, che è all’origine di questa polemica, non è una fonte di legge. Ci sono invece sentenze della Cassazione secondo le quali la sanzione è comminabile anche se il ticket è scaduto. E le sentenze sì che sono fonti di leggi». E poi, continua Fassino c’è un problema di metodo. «Come potrebbero i vigili far saldare all’automobilista il dovuto per l’orario lasciato scoperto? Che facciamo, mettiamo un vigile ad aspettare che mano mano tornano al parcheggio? Come si capisce è una via impraticabile e priva di logica». Messaggio chiarissimo: i comuni andranno avanti con le multe per chi paga solo in parte l’orario. Gli automobilisti. Il rischio è che nelle aule dei tribunali si rovescino una valanga di contenziosi. Perché in mezzo alla sfida delle interpretazioni, sono rimasti gli automobilisti. Se vorranno contestare le multe dovranno comunque presentare ricorso: entro sessanta giorni dalla notifica quello davanti al prefetto, oppure adire davanti al giudice di pace entro trenta giorni. «Ma un cittadino per rivendicare un proprio diritto deve comunque fare un investimento. Per contestare la sanzione, che può partire da 25 euro, dovrà subito pagare 37 euro di contributo unificato a cui va aggiunto l’eventuale onorario di un legale a cui ci si rivolge per scrivere il ricorso» spiega l’avvocato Marco Donzelli del Codacons. Il ministro Maurizio Lupi. «Il caso è chiuso. Ai Comuni chiediamo di rispettare le regole previste dal Codice della strada. Non serve una normativa perché abbiamo verificato che la norma è chiara. Per una volta non complichiamo la vita ai cittadini».