Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Aldo Ceccato dirige la “Missa Solemnis” di Beethoven

Fonte: La Nuova Sardegna
21 marzo 2014


al comunale di Cagliari


 


di Gabriele Balloi wCAGLIARI Gestazione di circa un lustro fu necessaria a Beethoven per comporre la «Missa solemnis». Agli albori del suo ultimo decennio di vita. Quando la sordità si faceva pressoché totale. Quando completava la Sonata «Hammerklavier», o realizzava i primi abbozzi delle «Variazioni Diabelli». Quando il pubblico viennese, oramai, andava perdendo l’interesse e l’entusiasmo per il fenomeno Ludwig. Quando infuriavano le egoistiche diatribe con la cognata Johanna, per avere la tutela esclusiva dell’amatissimo nipote Karl. Questo, il quadro artistico/biografico in cui avvenne la stesura di una fra le più emblematiche fatiche di Beethoven, sintesi di tradizione e modernità nell’ambito della musica sacra del suo tempo. Mentre il dedicatario della «Missa» op.123 era, guarda caso, un altro suo ex “pupillo”: il Principe Rodolfo d’Asburgo al quale, dall’età di quindici anni, aveva impartito lezioni di composizione e pianoforte. Quest’ultimo, già da tempo cardinale, s’apprestava a divenire arcivescovo di Olmütz (in Moravia). Tale fu quindi l’occasione per comporre la monumentale pagina che, tuttavia, non fu mai conclusa entro la cerimonia di consacrazione. Il principe ricevette la partitura in dono solamente tre anni dopo. E a dirigerla, in una delle prime esecuzioni (benché solo parziale), fu lo stesso Ludwig Van Beethoven nel famoso concerto al Teatro di Porta Carinzia in Vienna, il 7 maggio 1824, dove tenne a battesimo la «Nona Sinfonia». A dirigerla invece sul podio del Comunale, questa sera (ore 20,30) per il cartellone della Stagione concertistica e in replica domani (ore 19), tornerà il maestro Aldo Ceccato, direttore lombardo già protagonista difatti nell’appuntamento inaugurale della Stagione del Lirico. Ceccato, fra l’altro, ha inciso di recente proprio la «Missa solemnis» con l’orchestra meneghina de I Pomeriggi Musicali (ed. La Bottega Discantica). Fresco, dunque, di tale lavoro beethoveniano il direttore guiderà Orchestra e Coro del Teatro Lirico – il coro puntualmente preparato da Marco Faelli – e le voci soliste di Francesca Scaini (soprano), Katia Lytting (contralto), Alessandro Liberatore (tenore), e Gianluca Buratto (basso), nonché solista il primo violino dell’orchestra, Gianmaria Melis.